CATANZARO Sgambetti e dispetti, dal canone Rai all’autonomia differenziata e ora anche la sanità calabrese. Il corto-circuito tra la Lega e Forza Italia che si sta consumando tra le quinte di Palazzo Chigi e sui contenuti della manovra del governo si proietta anche sulla nostra regione, che sembra sia diventata uno dei terreni di scontro, anzi forse il terreno di scontro privilegiato tra il Carroccio e gli azzurri. La spaccatura in Commissione Bilancio del Senato su un emendamento al Decreto Fiscale di Forza Italia relativo ai bilanci delle aziende sanitarie della Calabria – emendamento secondo i bene informati molto “gradito” al governatore Roberto Occhiuto, vicesegretario nazionale forzista – sarebbe l’ultima spia di un rapporto sempre più complicato tra due delle forze alleate del governo Meloni. Alla fine l’astensione della Lega ha impedito il via libera all’emendamento, firmato dai senatori di Fi Paoli e Lotito, emendamento che – secondo alcuni analisti – era finalizzato a smussare, se non ad escludere, eventuali responsabilità degli attuali manager delle Asp calabresi, segnatamente di Cosenza e di Reggio Calabria nella mancata approvazione di alcuni bilanci del passato.
Secondo la maggior parte degli osservatori, il fatto in sé andrebbe inquadrato e calato anzitutto nel contesto più complessivo del “braccio di ferro” nazionale tra Lega e Forza Italia, che da ormai un anno si contendono il ruolo di seconda forza del centrodestra ma altri osservatori mettono in relazione l’”affaire” dell’emendamento anche come un “segnale” della Lega rispetto alle perplessità di Forza Italia sulla riforma “bandiera” dei leghisti, l’autonomia differenziata, perplessità espresse in prima battuta e in prima persona da Occhiuto, con una posizione di prudenza che alla fine è stata sposata da tutto il partito guidato dal vicepremier Antonio Tajani e che ovviamente non piace per nulla ai leader della Lega Matteo Salvini e (soprattutto) Roberto Calderoli. “Una ripicca del Carroccio”, dice un dirigente forzista probabilmente esagerando ma dando comunque la misura della tensione tra i due alleati. Una tensione che dunque si dipana anche sulle vicende e sulle dinamiche che riguardano la Calabria, regione che già nei mesi scorsi, soprattutto alla viglia delle Europee, è stata teatro di diverse scintille tra Lega e Forza Italia, con una guerra di posizione che non ha risparmiato colpi bassi e campagne acquisti incrociate. Quanto questa nuova fase controversa avrà ripercussioni dalle parti della Cittadella o di Palazzo Campanella è tutto da vedere, comunque. Certo, alla Regione i rapporti tra Lega e Forza Italia forse non filano via lisci e perfetti ma sembrano comunque, nella sostanza, tranquilli, e anche la scelta del Carroccio di nominare commissario del partito il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso è stata letta quasi unanimemente come un fattore di stabilizzazione dell’alleanza in Calabria. Ma ora il caldissimo fronte romano rischia di scatenare turbolenze serie anche sui territori. (a.cantisani@corrierecal.it)
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