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la sentenza

Cosenza, guidava senza patente: assolto il trapper Niko Pandetta

Il cantante catanese era stato fermato dai carabinieri a Rende nell’estate del 2019

Pubblicato il: 12/12/2024 – 16:06
Cosenza, guidava senza patente: assolto il trapper Niko Pandetta

COSENZA Assolto per non aver commesso il fatto. Con questa formula il giudice monocratico del Tribunale di Cosenza Francesco Guglielmini oggi ha assolto Vincenzo Pandetta in arte Niko (nella foto), noto trapper catanese, difeso dagli avvocati Carmine Curatolo ed Emilio Enzo Quintieri del Foro di Paola. Il cantante neomelodico, detenuto in carcere in espiazione di alcune vecchie condanne definitive, era stato citato direttamente a giudizio dalla Procura della Repubblica di Cosenza, perché il 12 luglio 2019, in via Rossini della città di Rende, era stato fermato dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Rende mentre era alla guida di una Porsche Macan senza aver mai conseguito la patente di guida e con recidiva nel biennio essendo stato precedentemente sorpreso dai carabinieri di Catania il 4 aprile 2019 alla guida di una Smart Fortwo.
All’esito dell’istruttoria dibattimentale, il pubblico ministero aveva chiesto al Tribunale di Cosenza di affermare la penale responsabilità dell’imputato, ritenendo provati i fatti contestati, anche in considerazione del fatto che la difesa nulla aveva dedotto sulla definitiva degli accertamenti esperiti. Viceversa, l‘avvocato Quintieri, difensore del trapper siciliano, ha sollecitato l’assoluzione, evidenziando che la Procura della Repubblica di Cosenza non aveva provato l’elemento costitutivo della fattispecie di reato contestata cioè la recidiva nel biennio atteso che erano stati prodotti soltanto i verbali di accertamento di illecito amministrativo redatti dalle Autorità di Polizia, da soli insufficienti a dimostrare la penale responsabilità dell’accusato, secondo la consolidata e pacifica giurisprudenza di legittimità e di merito, prodotta dalla difesa ed acquisita agli atti dal Tribunale. La violazione amministrativa, infatti, deve essere definitivamente accertata e non meramente contestata e solo quest’ultima circostanza era presente nel capo di imputazione. L’onere della prova ricade sul pubblico ministero e non sull’imputato.
Il giudice monocratico del Tribunale di Cosenza, disattendendo la richiesta del pubblico ministero e accogliendo quella della difesa, ha deciso di mandare assolto l’imputato Vincenzo Pandetta detto Niko per non aver commesso il fatto ascrittogli. Le motivazioni della sentenza saranno rese note tra sessanta giorni.

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