Il nuovo Codice della Strada. «Servono più i controlli e non nuove sanzioni»
L’avvocato Domenico Musicco: «Mi sembra ci sia un’eccessiva e indiscriminata criminalizzazione di tutti gli automobilisti»

COSENZA L’approvazione del nuovo Codice della Strada promette – almeno nelle intenzioni del ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Matteo Salvini – di ridurre l’indice di mortalità legato agli incidenti stradali. Tra le cause più frequenti, la distrazione e la scarsa manutenzione delle strade. Dal 14 dicembre, per gli automobilisti, ma non solo per loro, sono cambiate alcune regole. Al Corriere della Calabria, l’avvocato Domenico Musicco – massimo esperto italiano in materia di incidenti stradali e presidente di Avisl Onlus – analizza le principiali novità introdotte.
Guida in stato di ebbrezza
L’inasprimento delle ammende e delle pene rappresenta la principale novità del nuovo codice. Per chi viene sorpreso alla guida in stato di ebbrezza, la multa comminata va da 573 a 2.170 euro e patente sospesa da 3 a 6 mesi nel caso in cui durante un controllo venga rilevato un tasso alcolemico compreso tra 0,5 e 0,8 grammi litri. La sanzione va da un minimo di 800 a una massimo di 3.200 nel caso in cui il valore registrato sia compreso tra 0,8 e 1,5 grammi per litro, ma in questo caso è previsto anche l’arresto fino a 6 mesi, oltre alla sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno. Al di sopra del limite di 1,5 grammi per litro l’arresto è da minimo 6 mesi a massimo un anno, mentre la sanzione potrà andare da 1.500 a 6.000 euro. Con un tasso alcolemico al di sopra degli 0,8 grammi per litro, scatterà anche l’obbligo di guidare solamente veicoli con l’accensione collegata al sistema di alcolock.

«Credo servisse una stretta in Italia, ma doveva riguardare più i controlli che non nuove sanzioni. C’è stata una stretta eccessiva sulla entità delle ammende, anche uno 0,6 di alcol causa multe salatissime e anche sospensione della patente», dice Musicco. Che aggiunge: «Mi sembra che ci sia un’eccessiva e indiscriminata criminalizzazione di tutti gli automobilisti e invece bisogna colpire chi causa davvero incidenti sotto l’effetto di alcol. Ci sono sanzioni per un tasso alcolemico appena superiore alla norma che arrivano a 1200-1300 euro: l’equivalente dello stipendio di un infermiere o di un impiegato. E’ una tassa indiretta. Su questo punto non posso essere d’accordo con le nuove norme».
Guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti
«L’alcoltest è un po’ più preciso del drogatest». La precisazione è doverosa. Da quanto si è appreso, il test per chi viene sorpreso alla guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti potrebbe rilevare una positività anche a distanza di giorni dall’assunzione. «Qualcuno potrebbe essersi fatto una canna 3-4 giorni prima del controllo, e ricevere sanzioni pesantissime. Non si differenzia tra droghe leggere e droghe pesanti, si mette tutto nel calderone e si equipara un cocainomane cronico ad un assuntore non abituale», sostiene Musicco.
Utilizzo dello smartphone alla guida
Chi verrà sorpreso ad usare il telefono al volante riceverà la sospensione di una settimana della patente e la decurtazione fino a10 punti, con una multa da 250 a 1.000 euro. Nel caso in cui i punti rimanenti siano inferiori a 10, la sospensione arriverà a 15 giorni. Se si è recidivi, la multa arriva fino a 1.400 euro e la sospensione della patente può arrivare a 3 mesi. Le pene diventano ancora più severe nel caso in cui l’uso dello smartphone provoca un incidente.
Velocità (non) consentita
Arriva una stretta sull’utilizzo degli autovelox, che saranno utilizzabili solo nel caso in cui la velocità massima sul tratto di strada è inferiore di non più di 20 km/h rispetto a quanto previsto dal Codice per quella tipologia di strada (su una strada extraurbana dove il limite normalmente è di 90 km/h non potranno essere installati dispositivi su tratti con limite a 60 km/h). Il dispositivo dovrà essere preceduto da un apposito segnale a non meno di 1 chilometro prima e tra due autovelox si dovrà mantenere una distanza di almeno 3 chilometri sulle strade extraurbane principali e di almeno un chilometro su quelle secondarie. Chi prenderà più multe sullo stesso tratto stradale nel giro di un’ora non si vedrà accumulare le sanzioni, ma ne pagherà solamente una, la più grave aumentata di un terzo. «C’è un aumento indiscriminato delle multe legate al mancato rispetto dei limiti di velocità, per una lieve infrazione si pagano circa 200 euro ed in più vengono tolti dei punti della patente».
Le considerazioni di Musicco
Tirando le somme, in buona sostanza, per l’avvocato Musicco «facendo una campagna massiccia su tutti gli automobilisti probabilmente si potrebbe ottenere una minima riduzione dell’incidentalità e questo è ovviamente positivo, però forse si è scelto un metodo sbagliato per arrivare ad ottenere i risultati».
Il legale insiste. «Un maggior numero di controlli avrebbe potuto aiutare». Per Musicco occorrerebbe anche investire in mobilità sostenibile «bisogna puntare sulle “zone 30”, sulle aree pedonali, piste ciclabili, e incentivare il minore uso dell’auto. Tremila morti l’anno sono troppi, ma a mio avviso si è scelto un metodo errato», chiosa Musicco. (f.benincasa@corrierecal.it)
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