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Senza Alta velocità un danno alla Calabria

Signor Ministro, come vede continuiamo a chiamarla signore nonostante – come si dice – sarebbe stato lei a disporre il dirottamento della somma prevista per i lavori dell’alta velocità in Calabria…

Pubblicato il: 30/12/2024 – 10:37
di Franco Scrima
Senza Alta velocità un danno alla Calabria

Signor Ministro, come vede continuiamo a chiamarla signore nonostante – come si dice – sarebbe stato lei a disporre il dirottamento della somma prevista per i lavori dell’alta velocità in Calabria per aggiungerla alla spesa per il ponte sullo Stretto di Messina.
Se così fosse, si è almeno reso conto di aver provocato un danno alla Calabria? Ha compreso che questa regione, grazie alla sua (mi scusi il termine) irreparabile decisione, sarà ancora una volta costretta a subire discriminazioni che non possono che arrecare danni alla Calabria impegnata in tutti i modi a scrollarsi di dosso il frutto dell’isolamento cui è stata relegata da coloro, che come lei, hanno dirottato la spesa per l’alta velocità ferroviaria alla realizzazione del “Ponte sullo Stretto di Messina”? Non si è certo reso conto che, in tal modo, si continua ad incentivare la disparità tra le Regioni; il che, Le ricordiamo, sarà motivo di ulteriore arretratezza della Calabria (energia risentirà anche la Sicilia) che è già “cenerentola” rispetto al resto del Paese e che sarà, grazie al suo provvedimento, ancora più isolata. Se, nonostante tutto, non è stato ancora capito la Calabria sta facendo di tutto per uscire dall’emarginazione cui è stata cacciata. Adesso dovrà essere il Parlamento a dire se esiste un solo Paese e un solo popolo che rappresenta l’unicità del suolo italiano, oppure no. Le viene ricordato infine che l’art. 116 della Costituzione prevede l’intesa tra Stato e Regioni. Concludo invitandola a leggere le norme di carattere generale, previste dalla Costituzione, che non possono essere disattese: sono quelle sull’istruzione, sulla politica commerciale comune, sull’ambiente, sulla distribuzione nazionale dell’energia, norme che fanno parte della “coesione sociale e dell’unità nazionale”, considerate “tratti caratterizzanti” dello Stato. C’è anche da considerare che l’Italia è gli italiani sono unità non procrastinabili; ma c’è anche un altro principio che non può essere ignorato: “La Nazione è il popolo sono unità indivisibili; non è, dunque, possibile prescindere da alcune regole senza le quali la forma dello Stato può sfociare nella crisi della Democrazia. Sono principalmente questi i motivi per I quali il magistrato Pitruzzella ha bocciato la proposta, ritenendo l’unità nazionale e la coesione sociale non frammentazione. È su questa norma che il Parlamento non potrà che condividere che la Nazione non può essere frammentata. La Calabria ha gli stessi diritti delle altre regioni. Se ne tenga conto! Adesso dovrà essere il Parlamento a dire che esiste sia una sola Nazione, che un solo popolo italiano e che la “sovranità” non può essere “parcellizzata”. Per il Parlamento si è così aperta l’ennesima strada da percorrere: il regionalismo è una esigenza che non può essere soppressa perché fa parte dell’ Unità della Nazione; così come vi è un solo popolo italiano che rappresenta l’unicità della politica nazionale. Da ciò primeggia il principio di un Paese uniti.

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