Questi fantasmi! Raso, Mannarino e gli altri: ecco chi sono i consiglieri regionali muti
In pochi si cimentano nell’ars oratoria, molti preferiscono le (meno impegnative) note stampa, alcuni latitano benché presenti in aula

LAMEZIA TERME Questi fantasmi! La commedia di Edoardo celebra gli 80 anni nel 2025 appena iniziato, ma in Calabria viene messa in scena a ogni consiglio regionale, nel corso di sedute in cui la parte è recitata sempre dagli stessi protagonisti mentre altri fanno da comprimari, e a un altro gruppetto spettano particine e comparse. E così anche la celeberrima verbosità della politica o la sua degenerazione – passerella ed esibizione a tutti i costi – viene scartata a favore di un lavoro (ci perdoni la classe operaia) nell’ombra.
I consiglieri muti
Prendete Pietro Raso: anzitutto, sapete di chi si tratta? È un esponente della Lega Salvini a Palazzo Campanella: eletto nella circoscrizione Centro con 5.392 preferenze, ingegnere, consigliere comunale e poi sindaco di Gizzeria, è il grande fantasma di questa consiliatura.
Bisogna dire in premessa, però che nel centrodestra in genere i consiglieri non sono tanto loquaci perché in realtà approvano le pratiche senza andare tanto per le lunghe, è il pragmatismo decisionista che non prevede chiacchiere; e però essendo la politica anche ars oratoria sarebbe bello sentire qualche intervento – ci si accontenterebbe anche di un comunicato stampa, anche di prammatica, una presa di posizione. Invece niente.
Altro oggetto misterioso di Palazzo Campanella è Sabrina Mannarino: di lei – penalista di Paola, 3.449 voti, subentrata due anni fa a Fausto Orsomarso eletto in Senato in quota Fratelli d’Italia – è dato sapere solo che ha l’hobby della cucina. Nei banchi dell’opposizione si segnala Francesco Afflitto, passato nella Dc e nel Ppi, eletto nel Crotonese nella lista dei 5 Stelle dopo che già nel 2020 si era confrontato nell’agone regionale a sostegno di Francesco Aiello ma da poco passato al gruppo Misto: i suoi interventi in aula si contano sulla punta di un dito, pochissime volte ha preso la parola anche il dem Franco Iacucci, a differenza del suo capogruppo Mimmo Bevacqua con cui, di contro, l’ex sindaco di Aiello e presidente della Provincia di Cosenza firma costantemente i comunicati stampa, questi sì ben più ricorrenti.
I logorroici
Nel gruppo del Pd ci sono soprattutto Alecci, Bruni e Mammoliti ad alzare la media dei loquaci, così come il misto Lo Schiavo e il 5 Stelle Tavernise. Nel centrodestra molto loquaci – sia al microfono che nella comunicazione istituzionale – l’azzurra Pasqualina Straface e il meloniano Antonio Montuoro che relaziona tutte le pratiche di bilancio (ne sono state contate anche 10 in una sola seduta) e in genere è “delegato” a replicare al centrosinistra sul tema. Intervengono talvolta anche Graziano e Talerico, rispettivamente Unione di Centro e Forza Italia. Sempre tra gli azzurri il nome di Domenico Giannetta appare soprattutto tra i mittenti dei comunicati inviati alle redazioni, mentre le opposizioni possono schierare il loquace Ferdinando Laghi (De Magistris presidente). Si attendono smentite al copione, fuori programma e nuovi protagonismi nella prossima seduta, che potrebbe tenersi già venerdì prossimo, 10 gennaio: prima replica nel cartellone dell’anno nuovo. (e.furia@corrierecal.it)
Nella foto (da sinistra) i consiglieri regionali Raso, Afflitto, Iacucci e Mannarino
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