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Ma siamo sicuri che non fosse disponibile un’ambulanza medicalizzata?

Fissati per domani 9 gennaio i funerali che saranno celebrati nell’Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore alle ore 15

Pubblicato il: 08/01/2025 – 13:53
di Emiliano Morrone
Ma siamo sicuri che non fosse disponibile un’ambulanza medicalizzata?

Serafino Congi avrebbe avuto una cardiopatia dilatativa e trombi diffusi. È quanto sarebbe emerso, per come riferito al Corriere della Calabria da fonti di rilievo, dall’autopsia effettuata in seguito alla denuncia dei familiari del 48enne. La Procura cosentina aveva infatti aperto un’inchiesta e i carabinieri di San Giovanni in Fiore avevano sequestrato i documenti sul trattamento del paziente al Pronto soccorso di San Giovanni in Fiore, dove – abbiamo appreso – era stato registrato intorno alle ore 15,38 dello scorso 4 gennaio, a circa dieci minuti dall’ingresso. I risultati dell’esame autoptico saranno formalizzati entro 90 giorni. Soltanto dal referto ufficiale potranno arrivare risposte certe sulle cause della morte dell’uomo, avvenuta intorno alle ore 18,50 dello stesso 4 gennaio, durante il trasporto in ambulanza all’ospedale di Cosenza. Proprio oggi, la Regione Calabria avrebbe deciso di avviare una propria inchiesta sui soccorsi prestati a Congi. Ieri, invece, l’Asp di Cosenza aveva nominato un’apposita commissione per appurare i fatti e individuare eventuali responsabilità professionali. Che cosa è successo tra l’arrivo del 48enne al Pronto soccorso di San Giovanni in Fiore e il trasferimento verso l’ospedale di Cosenza per l’esecuzione di una coronarografia d’urgenza in Emodinamica?
Intanto sono stati fissati per domani, 9 gennaio, i funerali che saranno celebrati nell’Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore alle ore 15.

«Paziente preso subito in carico»

«Nel Pronto soccorso di San Giovanni in Fiore, il paziente è stato preso subito in carico – raccontano nostre fonti – ed è stato collocato nella stanza del codice giallo perché munita di un solo letto, di un bagno interno e di monitor multiparametrico. Il paziente non ha atteso: entrato senza codice, è stato seguito immediatamente dal personale lì presente. Riferiva problemi gastrointestinali, ma aveva il volto carico di sofferenza. Allora i sanitari hanno ipotizzato una patologia cardiaca, confermata già dal primo elettrocardiogramma. In una ventina di minuti, è arrivata la diagnosi di infarto acuto ed è stata comunicata alla Centrale del 118 la necessità e l’urgenza di avere un’ambulanza medicalizzata, sia con un fax che con una telefonata, cui ha risposto un’operatrice del servizio, la quale ha trasferito la chiamata all’Emodinamica di Cosenza, data la gravità del caso». Sul momento i sanitari del Pronto soccorso di San Giovanni in Fiore non sarebbero riusciti a parlare con il personale di quell’Emodinamica e, per quanto precisato dalle nostre fonti, «hanno continuato a seguire il paziente, il quale aveva già ricevuto dei farmaci antiemetici per via della sintomatologia manifestata». «Inquadrata la problematica, il paziente – continuano le stesse fonti – è stato sottoposto a terapia scoaugulante con nitroglicerina e a terapia antiaritmica con adenosina, nell’attesa di un’ambulanza medicalizzata da Cosenza, visto che a San Giovanni in Fiore non ce n’era una disponibile. Peraltro, nel frattempo c’è stato un consulto costante con un cardiologo di turno all’ospedale di Cosenza».

L’avviso al 118 prima delle ore 16

Per quanto abbiamo appreso, la Centrale operativa del 118, ubicata a Cosenza, era stata messa al corrente «certamente» prima delle ore 16 dello scorso 4 gennaio che Congi si trovava al Pronto soccorso di San Giovanni in Fiore con un infarto acuto in atto. Altre fonti ci hanno detto che intorno alle ore 17 c’è stata una telefonata molto accesa tra sanitari del Pronto soccorso in questione e un medico della stessa Centrale, perché non era ancora giunta alcuna ambulanza medicalizzata. Per raggiungere San Giovanni in Fiore da Cosenza ci vuole all’incirca un’ora, se il traffico è scorrevole. Altre fonti affermano che il 118 di Crotone avrebbe avuto un’ambulanza medicalizzata libera, che poteva prelevare il paziente e trasportarlo al presidio ospedaliero di Cosenza in tempi più brevi, «probabilmente con un’ora di anticipo». Ma l’informazione non avuto la conferma della dirigenza dell’Asp di Crotone. Sarà l’inchiesta coordinata dall’autorità giudiziaria a stabilire se la Centrale operativa di Cosenza abbia o meno chiesto il mezzo protetto al 118 di Crotone e se il paziente potesse essere trasportato, in alternativa, con un’ambulanza non medicalizzata.

fiaccolata serafino congi

La manifestazione

«Siamo tutti Serafino» è il messaggio dello striscione in testa alla «passeggiata silenziosa» di ieri, organizzata dall’associazione Fiori Florensi, con cui migliaia di sangiovannesi hanno ricordato la vita dinamica e la morte assurda del 48enne Serafino Congi, sposato e padre di due bambine. Il caso di Serafino è stato ripreso dalla stampa nazionale. Oltretutto, il consigliere regionale M5S Davide Tavernise ha presentato un’interrogazione a risposta immediata e la pentastellata Vittoria Baldino ha appena depositato alla Camera un’interpellanza urgente, che dovrebbe svolgersi il prossimo venerdì 17 gennaio.
Adesso la postazione del 118 di San Giovanni in Fiore ha due medici sui sei della pianta organica. Per garantire l’operatività della Medicina e del Pronto soccorso dell’ospedale di San Giovanni in Fiore, finora l’Asp di Cosenza ha deliberato prestazioni aggiuntive per diverse centinaia di migliaia di euro ogni anno, ma «a fronte di un basso numero di ricoveri», lamenta un medico territoriale. «Nelle condizioni attuali, l’ospedale di San Giovanni in Fiore può fare purtroppo ben poco», afferma un quotato ricercatore, che argomenta: «È infatti carente degli strumenti e delle figure occorrenti, che andrebbero assunti con incentivi idonei, magari con uno stipendio mensile di 7mila euro netti». «Allora – chiosa – occorre una riconfigurazione di questo presidio ospedaliero e degli altri tre montani della Calabria, cioè di Acri, Serra San Bruno e Soveria Mannelli». (redazione@corrierecal.it)

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