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la sentenza

Vibo Valentia, inchiesta “Diacono”: assolti Nadia Bax e Mauro Borello

Erano accusati di corruzione in concorso con Davide Licata. La decisione «perché il fatto non sussiste»

Pubblicato il: 08/01/2025 – 19:46
Vibo Valentia, inchiesta “Diacono”: assolti Nadia Bax e Mauro Borello

VIBO VALENTIA Il gup del Tribunale di Vibo Valentia, dr.ssa Francesca Loffredo, in esito all’udienza dello scorso 10 dicembre, in sede di giudizio abbreviato, ha assolto Nadia Incoronata Bax ed Mauro Borello dall’accusa di corruzione in concorso con Licata Davide, perché il fatto non sussiste.

L’accusa

Secondo l’accusa, Bax, quale medico di base, avrebbe nel febbraio-aprile 2020 rilasciato falsi certificati medici a Davide Licata in cambio del rilascio, da parte di quest’ultimo, di un diploma e di un attestato di dattilografia in favore di Mauro Borello, figlio della stessa. Nel corso dell’udienza il pm ha richiesto l’assoluzione per Borello e la condanna di Bax alla pena di tre anni di reclusione. Il difensore degli imputati, l’avvocato Nicola Carratelli del Foro di Cosenza, ha sostenuto e dimostrato come, invece, i certificati medici attestassero patologie effettivamente possedute da Licata, e che nessun patto illecito, tanto meno corruttivo, era mai intervenuto, avendo, Mauro Borello conseguito il diploma di maturità presso un liceo statale, e un attestato di frequenza al corso di dattilografia presso un altro istituto, senza alcun collegamento con 1’Accademia Fidia o con Licata.
Il gup Loffredo, all’esito della camera di consiglio, ha recepito le tesi difensive, ed ha quindi assolto gli imputati con la formula “perché il fatto non sussiste”. Tale decisione è stata accolta con soddisfazione da parte di Bax e di Borello, i quali avevano scelto di essere giudicati con il rito abbreviato perché pienamente consapevoli della evidente ed immediata rilevabilità della inconsistenza dell’accusa mossa nei loro confronti, per come avvenuto, così superando l’amarezza di una prolungata esposizione mediatica per essere stati indagati per fatti del tutto infondati. (redazione@corrierecal.it)

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