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Consiglio regionale, ripresa con il freno a mano tirato. Centrale del Mercure, si aspetta il governo

Il 21 gennaio prima seduta del 2025. Odg (al momento) di routine. No alle leggi che abrogano la norma Laghi, che viaggia verso l’impugnazione

Pubblicato il: 14/01/2025 – 17:43
Consiglio regionale, ripresa con il freno a mano tirato. Centrale del Mercure, si aspetta il governo

REGGIO CALABRIA La prossima seduta del Consiglio regionale, la prima del 2025, si terrà il 21 gennaio: è quanto è emerso dalla Conferenza dei capigruppo convocata oggi dal presidente di Palazzo Campanella Filippo Mancuso. Ancora “in costruzione” l’ordine del giorno, ma – da quanto trapela da fonti della maggioranza  – all’odg dovrebbero esserci alla fine pratiche di routine, con lo slittamento dei dossier più significativi che ci sono al momento sul tavolo del centrodestra. Tra questi anche il tema della Centrale del Mercure, diventato di stringente attualità dopo che la sesta Commissione ha rinviato all’attenzione del presidente Roberto Occhiuto e dell’intero Consiglio regionale la valutazione su due proposte di legge – una dei consiglieri di maggioranza Giuseppe Graziano, Francesco De Nisi (Azione) e Katya Gentile (Lega) e una del Pd – che puntano a abrogare la ormai famosa “norma Laghi” che nel porre limiti e restrizioni agli impianti a biomasse nelle aree dei parchi regionali di fatto porterebbe alla chiusura della Centrale del Mercure, che ricade del Parco del Pollino. La sesta Commissione si era orientata nel senso del rinvio della “patata bollente” alla luce di un parere estremamente negativo sulla “norma Laghi” arrivato dal governo, che in pratica ha già preannunciato l’impugnazione alla Corte costituzionale del testo del capogruppo di DeMa, testo tra l’altro “apprezzato” esplicitamente anche dallo stesso Occhiuto. A quanto si apprende da fonti qualificate, in Conferenza dei capigruppo sarebbe passata la linea di attendere l’impugnazione del governo e dunque le proposte abrogative della “norma Laghi” non dovrebbero entrare nell’ordine del giorno della seduta di martedì prossimo.  L’impressione nel complesso è quello di una maggioranza che cerca di tirarsi fuori dall’impasse di un dossier comunque divisivo grazie a un contributo “esterno” e poi vedere cosa fare una volta che il Cdm – come è ritenuto probabile se non sicuro – avrà “cassato” la “norma Laghi”. Ma il 21 gennaio in aula potrebbero non arrivare neanche le altre proposte di legge più significative per quanto riguarda il centrodestra, vale a dire la nascita delle società in house del digitale e dell’energia (“ReDigit” e “Arec”), l’introduzione della figura del consigliere regionale “supplente” e del limite del 30% per gli assessori esterni in Giunta. Salve diverse decisioni da parte della maggioranza, di tutto questo “pacchetto” se ne dovrebbe parlare più in là, da parte di un centrodestra che sembra aver iniziato il nuovo anno con il freno a mano tirato.

Le critiche del Pd

Al termine dei lavori dell’odierna Conferenza dei capigruppo, le critiche del presidente del gruppo del Pd Mimmo Bevacqua all’indirizzo della maggioranza: «In particolare – spiega Bevacqua – la maggioranza non ha preso atto di una richiesta formale, avanzata da otto consiglieri di minoranza e depositata lo scorso 3 gennaio, in merito all’inserimento del tema dell’alta velocità all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio regionale. È davvero grave che davanti a una richiesta avanzata da oltre un quinto dei consiglieri regionali, il centrodestra, adducendo motivazioni futili, eviti la discussione su un tema fondamentale per lo sviluppo socio-economico della Calabria. Né può essere sufficiente la promessa di inserirla al prossimo Consiglio. Le minoranze vanno rispettate e garantite, non se il centrodestra lo consente, ma dando loro spazio e doverosa legittimazione politica». «Pare, inoltre, chiara e marcata la debolezza di questa maggioranza se si guarda la bozza consegnata nella precedente Conferenza dei capigruppo oggi stravolta non inserendo all’odg due temi già più volte rinviati e relativi alla nascita delle due nuove società nel settore dell’energia e del digitale. Non solo. Il centrodestra – continua Bevacqua – ha eliminato dall’ordine del giorno anche la proposta di legge inerente l’istituzione del consigliere supplente e il numero degli assessori esterni. E non certo perché la maggioranza si è convinta che la proposta non serva ai calabresi o per evitare un aumento di spesa, ma solo per uno stato di tensione interno ai partiti che ha avuto sfogo anche per quel che riguarda la Centrale del Mercure. Dopo il pastrocchio avvenuto in Commissione, adesso la maggioranza ha deciso di aspettare che il governo formalizzi l’impugnativa sull’ emendamento Laghi per poi eventualmente decidere il da farsi. Personalmente, ho palesato il timore che ciò possa essere soltanto un espediente del governo regionale per lasciare che il giudizio della Corte Costituzionale decida nel merito la vicenda. E ho ricordato, invece, tanti casi in cui il governo regionale attraverso le note leggi omnibus si adoperava per modificare, integrare o cancellare immediatamente pezzi di normative in odore di probabili impugnative da parte del governo nazionale, proprio per evitare un giudizio davanti alla Corte Costituzionale. Nessuno, pertanto, pensi di potere giocare a prendere tempo per arrivare alla scadenza dei termini e bloccare per vie traverse un impianto ritenuto strategico dalle Comunità interessate sia dal punto di vista occupazionale che di progresso futuro. Né creda Occhiuto di poter proseguire con questo atteggiamento di ambiguità verso i calabresi – conclude il capogruppo del Pd – i fatti stanno emergendo in maniera prepotente e noi continueremo a vigilare e denunciare nell’esclusivo interesse della nostra regione». (a. cant.)

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