CATANZARO La Corte d’Appello di Catanzaro ha emesso il decreto di citazione a giudizio per 49 imputati del processo “Petrolmafie”, celebrato con rito ordinario. Il presidente Loredana De Franco ha accolto le dichiarazioni d’appello del Pm della Dda di Catanzaro contro le assoluzioni e contro la sentenza di primo grado emessa l’1 dicembre del 2023. Con il primo verdetto, infatti, il Tribunale collegiale di Vibo Valentia aveva emesso 35 condanne e 23 assoluzioni.
Tra questi ci sono i due Irina Paduret e Francesco Saverio Porretta per i quali l’accusa aveva chiesto, invece, 16 anni di reclusione. Secondo la tesi accusatoria, che non ha retto davanti ai giudici del Tribunale collegiale di Vibo Valentia, i due sarebbero «broker operanti in territorio milanese e legati, in particolare, ad alcune figure chiave dell’inchiesta: Antonio Prenesti – condannato a 15 anni – ma anche Giuseppe D’Amico, Lugi Mancuso e Silvana Mancuso».
Accolto anche l’appello contro la condanna ad 1 anno per l’ex presidente della Provincia di Vibo Valentia, Salvatore Solano, i 10 anni e due mesi per Francesco Mancuso e i 12 anni 2 mesi per Silvana Mancuso. E poi Anna Bettozzi, condannata a 6 anni 1 mese mentre la Dda aveva chiesto 7 anni e 6 mesi di reclusione. La donna, infatti, è ormai nota come “Lady Petrolio”, dopo la morte del marito, nel 2018, il petroliere Sergio Di Cesare. La prima udienza è già stata fissata per il prossimo 17 marzo 2025.
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