ROMA La Suprema Corte di Cassazione, chiamata a pronunciarsi sulle posizioni delle nove persone appartenenti al clan Soriano di Filandari, accusate a vario titolo di estorsione, danneggiamento, detenzione di armi e munizioni, detenzione di droga ai fini di spaccio, con l’aggravante delle modalità mafiose, ha rigettato il ricorso delle difese, confermando quindi le condanne inflitte dalla Corte d’Appello di Catanzaro il 19 ottobre del 2022 a carico di: Leone Soriano (20 anni), Giuseppe Soriano (17 anni e 6 mesi) e Francesco Parrotta (14 anni e 11 mesi).
In virtù di questo giudizio, quindi, per alcuni imputati saranno necessari almeno altri due passaggi giudiziari per la fine del processo. Sarà infatti necessario un nuovo processo d’Appello – dinnanzi ad altra sezione – per Rosetta Lopreiato, moglie di Leone, Graziella Silipigni, Caterina Soriano (figlia di Leone), il marito Luca Ciconte e Giacomo Cichello. Per la prima, condannata in appello a 3 anni e 4 mesi e 6mila euro di multa, la Cassazione ha accolto il ricorso dell’avvocato Diego Brancia disponendo un nuovo giudizio di secondo grado in ordine al reato di co-detenzione di armi. Decisione identica anche per i coniugi Ciconte-Soriano che, in appello, erano stati condannati rispettivamente a 13 anni e 5 mesi e 13 anni e 7 mesi, in quanto si dovranno ridiscutere le accuse di associazione mafiosa e di estorsione ai danni del bar “La Perla Nera”. Stesso destino processuale per Graziella Silipigni (11 anni e 8 mesi in Appello) per l’annullamento con rinvio in ordine sempre alla contestazione associativa. Per Giacomo Cichello, i giudici hanno disposto un nuovo processo per l’accusa di detenzione di armi confermando, invece, quella per la tentata estorsione al distributore di carburanti della famiglia Pasqua, sita a Mesiano di Filandari.
Confermate le assoluzioni a carico di Alex Prestanicola e Domenico Nazionale (avv. Francesco Schimio) mentre nei precedenti gradi di giudizio le accuse erano cadute anche per Giuseppe Guerrera, Domenico Nazionale, Luciano Marino Artusa, Maria Grazia Soriano e Domenico Soriano.
Leone Soriano è stato difeso dagli avvocati Francesco Lojacono e Sergio Rotundo; Giuseppe Soriano (Giovanni Vecchio e Valerio Accoretti); Francesco Parrotta (Vecchio e Daniela Garisto); Graziella Silipigni (Diego Brancia e Daniela Garisto), Alex Prestanicola (Brancia e Sergio Rotundo); Rosetta Lopreiato (Brancia e Salvatore Staiano); Caterina Soriano (Giuseppe Di Renzo e Guido Contestabile); Luca Ciconte (Di Renzo e Garisto); Giacomo Cichello (Daniela Garisto); Domenico Nazionale (Francesco Schimio).
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