Ultimo aggiornamento alle 0:57
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

il fenomeno

Tra ‘ndrangheta e bullismo: «La piaga della criminalità minorile diventata emergenza»

La relazione dell’anno giudiziario del Distretto di Catanzaro registra tratti allarmanti e un aumento complessivo dei reati ascrivibili ai più giovani

Pubblicato il: 25/01/2025 – 19:34
Tra ‘ndrangheta e bullismo: «La piaga della criminalità minorile diventata emergenza»

CATANZARO Una «piaga, specchio di quella che non esiterei a definire una vera e propria emergenza educativa e culturale». Nella relazione per l’anno giudiziario del distretto la presidente della Corte d’appello di Catanzaro Concettina Epifanio segnala una nuova emergenza: quella di una criminalità minorile che si espande a macchia d’olio e «presenta tratti allarmanti».

Il problema delle risorse

In premessa, per la Epifanio, ci sono da registrare «le criticità in materia di risorse». Così scrive nella relazione: «Non può che concordarsi, infatti, con la procuratrice della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, Maria Alessandra Ruberto, nel denunziare l’insufficienza della pianta organica, che seppure al completo appare all’evidenza sottodimensionata, rispetto alla vastità del distretto di riferimento, e in ragione della specifica connotazione delinquenziale, che, come già più volte detto, “marchia” il nostro territorio. L’organico è, infatti, costituito da 3 soli magistrati: 1 procuratore e 2 sostituti procuratori. Tale insufficienza sarà ancora più marcata con l’entrata in vigore del Tribunale Unico per le Persone, i Minorenni e le Famiglie, essendo previsto l’assorbimento in capo alle Procure presso quel Tribunale di tutti gli affari civili ad oggi facenti capo alle Procure ordinarie. Si auspica, pertanto, un potenziamento dell’organico per consentire – sostiene la presidente della Corte d’appello di Catanzaro – che un ufficio requirente incaricato della tutela di così delicati interessi, quale è la Procura minorile, possa operare appieno. Appare evidente, infatti, come, in un’ottica di prevenzione generale, sia importante intervenire a monte, sui nuclei familiari problematici, intaccando quelle embrionali forme di disagio e devianza minorile, passibili di strutturarsi e di trasmodare in comportamenti penalmente rilevanti laddove non tempestivamente intercettate e trattate con interventi specialistici e multisettoriali che la normativa prevede, dando piena attuazione ai principi dell’ordinamento minorile (di tutela del minore, di minima offensività del processo penale e connotazione educativa dello stesso intervento penalistico), soprattutto in un distretto – sottolinea la Epifanio – connotato da scarse risorse riferibili al terzo settore, da carenze strutturali nei servizi assistenziali pubblici, da marginalità economiche ed educative».

I reati

Infatti – scende poi nel dettaglio la Epifanio – «la radicata presenza sul territorio di compagini di criminalità organizzata si riflette, purtroppo, anche in un consistente fenomeno di criminalità minorile, resa feconda, segnatamente, dall’articolazione di tipo familiare delle consorterie locali, che comporta il diretto coinvolgimento dei minori nell’agire delinquenziale degli adulti, anche in ragione delle forme di premialità che caratterizzano il processo minorile. Sicché la delinquenza minorile nel nostro distretto presenta tratti allarmanti non solo sul piano quantitativo, ma anche su quello qualitativo, stante la persistente ricorrenza di delicati procedimenti iscritti a carico di minori per reati (in particolare omicidi, reati in materia di armi, droga) aggravati dall’aggravante mafiosa». Per la presidente della Corte d’appello di Catanzaro poi «particolare allarme suscita la circostanza che nel periodo in esame è stata registrata l’iscrizione di due procedimenti relativi alla fattispecie di cui all’art. 270-bis c.p., in materia di terrorismo. E «del pari preoccupante sotto il profilo socio-culturale è l’aumento significativo dei reati commessi col mezzo informatico, e in particolare, diffamazione, revenge porn, cyberbullismo, di pari passo con il crescente utilizzo da parte dei ragazzi dell’uso dei social media. Ma ancor più inquietante deve ritenersi l’aumento delle forme di aggressione fisica tra i giovanissimi: la procuratrice presso il Tribunale dei Minorenni – si rimarca nella relazione – segnala che circa 1/4 delle complessive iscrizioni nel periodo di interesse è costituito dai reati di lesioni e percosse. Preoccupa la serialità di episodi di aggressioni, commessi, per giunta, registrando e divulgando le scene di violenza che vengono poste in essere da ragazzi nei confronti di loro coetanei più deboli e vulnerabili». La Epifanio conclude: «Tali episodi impongono a tutti noi adulti, genitori, cittadini, operatori del diritto, riflessioni che esulano dal campo giuridico, atteso che per sconfiggere e prevenire queste forme di criminalità occorre intervenire in radice, interrogandoci sul modo di educare le nuove generazioni alla legalità, ma prima ancora alla civile convivenza». (a. cant.)

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del mare 6/G, S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x