Bonifica di Crotone sotto i fari della “Ecomafie”. Audizione di Errigo in gran parte secretata
Il commissario straordinario ascoltato dalla Bicamerale di inchiesta: «Permangono le difficoltà». In vista una missione ad hoc della Commissione

ROMA E’ stata in gran parte secretata l’audizione del commissario straordinario per la bonifica di Crotone, Errigo, davanti la Commissione parlamentare d’inchiesta “Ecomafie”, commissione che indaga “sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari”. Nel corso dell’audizione, il generale Emilio Errigo ha illustrato la situazione per quanto riguarda l’iter della bonifica evidenziando le criticità ancora esistenti, criticità prospettate già in una prima informativa alla Commissione, e parlando della bonifica di Crotone come di «un problema nazionale, una questione di sicurezza nazionale ma anche un atto di giustizia nei confronti della popolazione, soprattutto dei più giovani, che hanno lanciato diversi gridi di allarme e richieste di aiuto. A Crotone c’è una problematica molto più grave rispetto ad altre aree».
L’audizione
Errigo ha poi spiegato che «la realtà di Crotone è stata fin da subito per me molto significativa e mi sono chiesto: perché non è stato fatto molto di più? Perché Eni non è riuscita a fare tutto quello che avrebbe dovuto fare ai sensi del Testo unico ambientale? Perché si sono fermati? Ho chiesto a Eni conto e ragione di questo, e l’ad di Eni, Paolo Grossi, un gran signore, mi ha raccontato le difficoltà che sta incontrando ad adempire al suo dovere, mi ha detto che ha difficoltà nel portare fuori dalla regione Calabria i rifiuti pericolosi e non pericolosi con Tenorm o senza Tenorm, perché la Regione Calabria nel 2019 ha emanato un provvedimento autorizzatorio che ha precluso il conferimento di rifiuti nei depositi denominati D 15 e 19 se prima Eni non avesse trovato discariche fuori dalla Calabria. L’ad di Eni – ha poi rilevato il commissario per la bonifica nella sua audizione – asserisce di aver rappresentato le difficoltà nel trasferire questa enorme quantità di rifiuti. Il ministero pro tempore ha fatto proprio quel provvedimento regionale e l’ha inserito nel decreto direttoriale numero 7 del 2020, ma io mi sarei accertato se quello che veniva chiesto era fattibile, era possibile. Purtroppo allora coloro che erano addetti al ministero non si sono accertati se in Italia c’era questa capacità ricettiva su tutto il territorio nazionale. E quindi questa difficoltà ancora persiste tanto è vero che ha scritto su mia richiesta che le uniche due discariche esistenti in Italia sono una a Barricalla, Torino, e l’altra in Calabria Sovreco, Sovreco gestita da persone molto attenzionate dall’autorità giudiziaria…. E tutto questo – ha aggiunto Errigo – non consente di iniziare l’attività di smaltimento e di bonifica».

Lo stop alla seduta pubblica
A intervenire a questo punto il presidente della Commissione Ecomafie, Jacopo Morrone, che nell’annunciare che sarà quanto prima calendarizzata una missione ad hoc a Crotone, ha chiesto quale tipo di coinvolgimento potesse riguardare la stessa Commissione e se ci fossero infiltrazioni nella vicenda. «Questa realtà che ha precluso a Eni di portare a termine l’attività di sua competenza rimane e si è bloccata, nonostante tutta la buona volontà», ha ribadito il commissario Errigo che a questo punto ha chiesto «gentilmente» di proseguire in audizione segreta per «poter essere più chiaro». E l’audizione ha proseguito in seduta segreta fino al termine: nel complesso l’audizione è durata un’ora e mezza, di questo lasso di tempo sono stati solo 20 i minuti in seduta pubblica. (c. a.)
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