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Cosenza, ambulanze senza medico. Un camice bianco del Pronto soccorso a bordo per il trasporto del paziente

Il nuovo protocollo organizzativo dell’Asp. L’atto deliberato ad un mese dalla morte di Serafino Congi

Pubblicato il: 08/02/2025 – 17:06
Cosenza, ambulanze senza medico. Un camice bianco del Pronto soccorso a bordo per il trasporto del paziente

COSENZA Lo scorso 4 febbraio, a un mese dalla morte di Serafino Congi, l’Asp di Cosenza ha approvato con propria deliberazione le modalità per «il trattamento delle patologie cardiache tempo dipendenti nei Pronto soccorso periferici». La novità è che, in mancanza del medico del 118, un camice bianco del Pronto soccorso salirà a bordo dell’ambulanza per il trasporto del paziente colpito da infarto, da scompenso cardiaco acuto con edema polmonare in corso, da tamponamento cardiaco o da dissezione aortica.
Su proposta della direzione dell’ospedale di Corigliano-Rossano, a conclusione del lavoro di un apposito Gruppo di specialisti del settore dell’emergenza-urgenza, il dg dell’Asp di Cosenza, Antonello Graziano, ha deliberato che «ad accompagnare il paziente» infartuato «deve essere sempre il medico del 118 se disponibile o del Pronto soccorso» periferico. In quest’ultimo caso, è aggiunto nella delibera, «è necessario predisporre una pronta disponibilità dei medici in Pronto soccorso dedicati all’emergenza di tutte le patologie tempo dipendenti». Soltanto «in stato di necessità ed in imminente pericolo di vita del paziente», l’ambulanza potrà viaggiare con il solo infermiere a bordo, ma «deve essere previsto il contatto continuo tra l’infermiere ed il medico della centrale 118».
Il nuovo protocollo organizzativo dell’Asp di Cosenza sottolinea l’importanza di effettuare il prelievo ematico il prima possibile e di eseguire e interpretare in dieci minuti l’elettrocardiogramma. «È quindi fondamentale – si legge nella delibera firmata da Graziano – avere a disposizione un personale istruito ad identificare lo Stemi (infarto miocardico acuto, nda) immediatamente e a somministrare le terapie iniziali». Per il paziente infartuato è indispensabile, prosegue la delibera, «un monitoraggio elettrocardiografico e dei parametri vitali durante tutte le fasi che precedono l’arrivo in Emodinamica».
Il documento contiene tutta una serie di indicazioni, procedure e accorgimenti, sia prima che durante il trasporto del paziente affetto da patologia tempo dipendente. Il documento poi precisa: «Laddove, sia stata prescelta la terapia fibrinolitica come trattamento primario, il paziente deve comunque essere avviato al centro Hub senza attendere la comparsa dei segni di riperfusione a 60‐ 90 minuti». Inoltre, «la valutazione della eventuale avvenuta riperfusione viene demandata ai medici dell’Utic del centro Hub o Spoke con Emodinamica, i quali, una volta ricevuto il paziente decideranno per un’angioplastica secondaria entro 24 ore o una angioplastica di salvataggio immediata». (redazione@corrierecal.it)

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