“Recovery”, confermato l’annullamento dell’ordinanza per Francesco Patitucci
Dopo il rinvio della Cassazione, anche il Riesame ha confermato la «perdita dell’efficacia» dalle misura cautelare

CATANZARO Il Tribunale di Catanzaro (seconda sezione penale) sul riesame proposto dalla Corte di Cassazione, con il rinvio disposto lo scorso dicembre 2024, ha accolto il ricorso e disposto la «perdita dell’efficacia» della misura cautelare applicata a Francesco Patitucci (cl. ’61), difeso dagli avvocati Laura Gaetano e Marcello Manna, disponendone la scarcerazione.
Patitucci è coinvolto nell’inchiesta denominata Recovery ed è considerato «a capo della presunta confederazione della ‘Ndrangheta cosentina».
Le motivazioni
Per i giudici, dunque, i reti oggetto del presente procedimento penale «sono stati tutti commessi in data anteriore rispetto alla emissione del primo provvedimento» nell’ambito dell’inchiesta “Reset” e che, comunque, «la condotta di Patitucci si è esaurita in un momento antecedente alla prima ordinanza». Inoltre, gli elementi indiziari in virtù dei quali è stato emesso il successivo provvedimento custodiale «erano già desumibili dagli atti al momento non solo dell’applicazione della prima misura cautelare eseguita l’1 settembre 2022, ma anche dell’emissione del decreto che dispone il giudizio nel procedimento Reset». E, infine, «stante la necessità di computare anche i periodi di custodia cautelare patiti in fasi non omogenee», secondo i giudici ne discende «l’integrale decorso del termine di durata massima al momento dell’emissione della esecuzione del secondo provvedimento custodiale».
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