Mandare in rosso i mercati finanziari

L’obiettivo del presidente Donald Trump si va facendo sempre più chiaro: mandare in rosso i mercati finanziari di tutti i Paesi! Senza comprendere che l’idea non può che arrecare danni a tutti e soprattutto all’Europa per quanto riguarda il commercio estero.
Secondo gli esperti si tratterebbe di una iniziativa che può determinare conseguenze gravi alle economie dei Paesi che hanno interessi commerciali con l’America. E in misura più consistente di quanto già accaduto.
L’Italia – è bene dirlo – sarà tra quei Paesi che ne soffriranno di più: secondo alcune stime, si parla di circa sei miliardi all’anno che andrebbero a colpire soprattutto i settori dell’agroalimentare, meccani, dell’elettronica e dei trasporti.
Una vicenda alla quale ha già reagito l’Unione Europea che ha risposto imponendo tasse su alcune merci americane; è quella dell’anti coercizione per la sicurezza del mercato europeo. Lo ha sottolineato Mario Draghi spiegando che «se altri mettono dazi, l’ Italia non deve seguirli, perché creerebbe danni all’economia del Paese, essendo tra i più vulnerabili».
Sempre secondo Draghi, la risposta da dare è quella di spingere perché la crescita sia indirizzata riguardo alla domanda interna.
A questo punto c’è da chiedersi come si stanno orientando gli americani, considerato che il loro debito commerciale è alto. Si parla di più di mille miliardi!
Per il momento a risentire dei dazi imposti dagli Usa, è soltanto la Cina. Ma non c’è da illudersi: in America si parla già di “dazi reciproci”. Il che significa che i paesi che decidono i dazi, subiranno uguali richieste.
L’Italia – secondo il parere dei tecnici del settore – è il Paese che subirà molto di più: si parla già di costi aggiuntivi tra i quattro e i sette miliardi l’anno.
Si stanno studiando, infatti, strumenti che consentono di chiudere il mercato di determinati beni e, inoltre, impedire agli americani di partecipare a gare.
Qualcuno però (per esempio Draghi) sarebbe contrario a iniziative come questa. Egli, infatti, sostiene che l’Italia è un paese più vulnerabile di altri.

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