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il ricordo

Anna racconta il fratello Rino Gaetano. «Rideva e scherzava, non era tormentato»

La Corsera l’intervista alla sorella del cantautore calabrese. «Quando ho dovuto fare il riconoscimento sono caduta per terra»

Pubblicato il: 12/04/2025 – 8:05
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Anna racconta il fratello Rino Gaetano. «Rideva e scherzava, non era tormentato»

Mio fratello Rino «me lo immagino che mi viene incontro ridendo e ce ne andiamo a mangiare la granita a Monte Mario». Rino «non era tormentato, era splendido, rideva e scherzava, metteva pace tra le coppie. L’unico suo dolore era per la salute di papà. Ci avevano detto che sarebbe durato poco, che poteva morire da un momento all’altro e lui ci soffriva». In una lunga intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, Anna Gaetano, 80 anni, ricorda il fratello Rino, il cantautore calabrese scomparso il 2 giugno 1981 in un incidente sulla Nomentana, a 30 anni e 8 mesi. 
«La nostra infanzia» racconta al Corsera «non è stata tanto felice. Erano tempi magri, c’era la fame. A casa il latte non lo vedevamo mai. Per fortuna nostro padre lavorava al forno». «Papà era cardiopatico, lavorava perché doveva. Fino a un certo punto lo ha tenuto su la gioventù, poi non più. Stava spesso male, era ricoverato». La sorella del cantautore calabrese ricorda, poi, il giorno più bello. «Quello dopo il Sanremo del ’78. Anche se era arrivato terzo con Gianna, mio fratello era contento, io pure di più. Ci siamo visti in un ristorante a Trastevere e abbiamo mangiato e bevuto la grappa Nardini che gli piaceva tanto».
«Un bravo fratello», lo definisce ancora Anna Gaetano, «ho avuto tre figli e quando uscivamo insieme, lui mi pagava la babysitter» racconta ancora al Corsera. E quando accudivo mamma e dovevo accompagnarlo da papà che era in coma, «mi dava i soldi per la pensione di Zorro, il mio pastore belga». Nell’intervista la sorella di Rino Gaetano cita anche la canzone più famosa del cantautore calabrese, “Gianna”. «Non la odiava, solo gli sembrava troppo simile a Berta filava». Canzone peraltro dedicata proprio alla sorella. «Infatti, si doveva chiamare Anna, ma suonava male. Gli dissi: “Hai scritto una canzone per zia Maria, una per zia Rosina — la sorella di papà, che ha 99 anni e vive in Australia, ora tocca a me”». Poi il racconto dell’amicizia con Venditti e De Gregori. «Erano molto legati, tre fratelli. Quando uscivano insieme, Francesco e Rino pagavano la benzina, Antonello ci metteva la macchina».
Poi il triste ricordo del terribile incidente. «Quella mattina mamma mi telefonò alle 5 – racconta al Corsera – “Corri che Rino ha avuto un incidente con la macchina. Non è niente di grave, si è rotto la gamba e il braccio”. “Menomale”, pensai. “Quelli si mettono a posto”. Poi però mi spiegò che i poliziotti erano andati a casa ad avvisarla e quello mi sembrò un brutto segno». «Corsi al Policlinico, c’era già Gigione, il suo amico stracciarolo. “Anna, Rino è grave. Se gli serve il sangue glielo dono io”. Alle 6 mio fratello non c’era più. Quando ho dovuto fare il riconoscimento sono caduta per terra».

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