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Impianti eolici nel Vibonese, un confronto pubblico su proliferazione delle pale e difesa del territorio

Giovedì 24 a Serra San Bruno focus sulla situazione nella dorsale delle Serre e delle Preserre, dove sono già presenti 65 “giganti”

Pubblicato il: 19/04/2025 – 16:35
Impianti eolici nel Vibonese, un confronto pubblico su proliferazione delle pale e difesa del territorio

SERRA SAN BRUNO Si preannuncia essere un appuntamento davvero importante per il presente e il futuro del territorio quello del prossimo giovedì 24 aprile alle ore 15:30 a Serra San Bruno sull’incombente minaccia rappresentata dalla miriade di progetti di impianti eolici che interessano la Calabria e, in maniera particolare, anche la dorsale delle Serre e delle Preserre.

Rinnovabili? Sì, ma…

Il convegno-dibattito, non a caso animato dallo slogan “Rinnovabili sì ma non così”– a cura del Coordinamento Controvento Calabria, del Movimento Terra e Libertà Calabria e dell’associazione Italia Nostra – si terrà presso la Sala Conferenze della sede del Parco regionale delle Serre e, oltre ai saluti istituzionali del sindaco di Serra San Bruno, Alfredo Barillari e del presidente del GAL Serre Calabresi, Marziale Battaglia, prevede gli interventi del commissario del Parco regionale delle Serre, Alfonso Grillo, del prof. Alberto Ziparo (Docente di urbanistica e pianificazione ambientale all’Università di Firenze), di Angelo Calzone (avvocato ambientalista e già delegato regionale del WWF) e dell’ing. Piero Polimeni (esperto in pianificazione energetica). L’introduzione al dibattito è affidato a Valentino Santagati (Controvento Calabria), modera il giornalista Sergio Pelaia. 

La “minaccia” di 110 pale

Nella sola area delle Serre e delle Preserre insistono attualmente ben 65 pale eoliche censite e sono in corso di valutazione progetti per altre 45, per un totale, purtroppo parziale, di 110 pale d’acciaio. Questa tendenza, se non contrastata, è destinata non solo a violare il paesaggio e troncare la biodiversità, ma proprio a far morire il territorio, inibendo lo sviluppo turistico e agricolo. Per non parlare delle criticità dovute al delicato equilibrio idrogeologico del territorio, sempre più compromesso dall’ulteriore consumo di suolo e dalla cementificazione. Produrre energia da fonti rinnovabili si può e si deve fare, ma utilizzando suolo già consumato e i tetti di case ed edifici, come ha certificato l’Ispra.
D’altronde, giusto pochi giorni fa, una rappresentanza di 223 sindaci ha affermato durante una conferenza stampa al Senato come «occorra pensare ad una convivenza armoniosa di ambiente e paesaggio: la transizione energetica si è purtroppo avviata in Italia con i peggiori auspici, impedendo alle comunità locali da noi rappresentate di incidere con cognizione di causa sull’ubicazione degli impianti per la produzione di energia rinnovabile. Ma un processo così importante e delicato deve essere incardinato dentro percorsi politici e democratici condivisi con la popolazione che non può subirne supinamente le conseguenze anche gravi e non può essere attuato in palese violazione del dettato costituzionale, che grazie al rinnovato articolo 9 della Carta fondamentale, tutela il paesaggio, gli ecosistemi e la biodiversità anche nell’interesse delle future generazioni».
All’incontro di giovedì 24 aprile a Serra San Bruno è prevista la partecipazione di tanti sindaci calabresi, così come è auspicabile un’ampia partecipazione popolare, per una sempre maggiore consapevolezza di una situazione che  per il territorio rappresenta un punto di non ritorno.

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