Scilla al voto dopo l’inchiesta e il commissariamento

SCILLA Il momento del voto si avvicina. Si prospetta una sfida a tre per il Comune di Scilla, in provincia di Reggio Calabria, che tornerà al voto dopo la parentesi di un commissariamento disposto a seguito dello scioglimento del comune per infiltrazioni della ‘ndrangheta. Una donna e due uomini si contenderanno lo scranno più alto di Palazzo San Rocco: si tratta di Carmen Santagati, Rocco Bueti e Gaetano Ciccone, alla guida di tre liste civiche, rispettivamente espressione di centrodestra per Santagati e centrosinistra per Bueti e Ciccone. Entrambi hanno un passato da amministratori alle spalle. Bueti ha ricoperto la carica di sindaco dal 1997 al 2001, mentre Gaetano Ciccone è stato eletto per ben due volte, nel 2001 e nel 2006. Santagati invece è un volto nuovo. «Scilla ha bisogno di un salto di qualità grazie a visione, programmazione e una gestione moderna, efficace ed efficiente al passo coi tempi; merita di entrare stabilmente in una strategia mirata di valorizzazione territoriale della Regione Calabria, che la porti a diventare un’attrattiva internazionale», ha spiegato presentando la sua candidatura.

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Il voto dopo l’inchiesta e il commissariamento

La volontà per tutti è comunque quella di lasciarsi alle spalle la triste parentesi dello scioglimento e le ombre sulle infiltrazioni mafiose sollevate con l’inchiesta “Nuova Linea”, che nel 2022 ha smantellato la rete di capi e gregari della cosca “Nasone-Gaietti”. Per la Dda reggina il gruppo avrebbe esercitato un controllo totale della cittadina reggina imponendo le loro regole tra cui quella di sottostare ad estorsioni. Per l’ex sindaco della cittadina tirrenica, Pasquale Ciccone, il Tribunale di Reggio Calabria ha escluso ogni coinvolgimento nell’inchiesta. Presto dunque il voto con il quale gli scillesi sceglieranno il loro nuovo primo cittadino per aprire una nuova fase che possa permettere alla città, perla della Costa Viola, di emergere dopo anni di buio amministrativo. (m.ripolo@corrierecal.it)

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