Riqualificato il reato per Petrini e Santoro: riviste (al ribasso) le condanne
Decisione della Corte d’Appello di Napoli. Disposta la confisca per 311.500 euro per entrambi

LAMEZIA TERME Condanne riviste dalla Corte d’Appello di Napoli per l’ex giudice della Corte d’Appello di Catanzaro, Marco Petrini (difeso dall’avvocato Giuseppe Fabrizio Maiellaro) e il medico e “faccendiere” Emilio Santoro (difeso dall’avvocato Michele Gigliotti) accusati di corruzione in atti giudiziari. La prima sezione della Corte partenopea – Giovanni Carbone presidente – ha riformato la sentenza emessa dai colleghi di Salerno il 10 gennaio del 2023, riqualificando il reato in “corruzione” e rideterminando la pena in 4 anni di reclusione per Petrini, così come per Emilio Santoro a 2 anni e 11 mesi. Confermata, invece, la sentenza a un anno e 8 mesi nei confronti dell’avvocato Francesco Saraco, difeso dagli avvocati Giuseppe della Monica e Nico d’Ascola.
L’inchiesta
Si tratta del procedimento stralcio della più ampia indagine denominata “Genesi”, condotta dalla Procura di Salerno su input della Procura di Catanzaro, che contempla una serie di reati di corruzione giudiziaria commessi negli uffici giudiziari di Catanzaro. Dopo gli arresti avvenuti il 15 gennaio 2020 i tre imputati hanno deciso di collaborare con la Procura di Salerno. Il profitto dei reati contestati a Marco Petrini e Emilio Santoro è stato riqualificato in 311.500 euro, 250mila per Saraco, ordinando così la confisca definitiva per equivalente e fino alla concorrenza degli importi e delle somme ritrovate in contanti ai tre imputati. (g.curcio@corrierecal.it)
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