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Elezioni a Rende, Principe parla già da sindaco: «Dedico la vittoria a mia figlia»

Il candidato socialista è dato nettamente in testa rispetto allo sfidante di centrodestra Marco Ghionna

Pubblicato il: 26/05/2025 – 19:30
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Elezioni a Rende, Principe parla già da sindaco: «Dedico la vittoria a mia figlia»

RENDE «Dedico la vittoria a mia figlia Rosamaria, sarebbe stata felice di essere qui con noi perché amava Rende e la politica, ed era molto legata al papà… Sarò un sindaco di servizio»: più che un messaggio ai partiti, «un messaggio del cuore». Sono le prime frasi, con soddisfazione mista a commozione, di Sandro Principe da sindaco “in pectore” già al primo turno, in attesa dei dati ufficiali del Viminale. Il socialista è sostenuto da sei liste ma non dal Pd, che ha appoggiato (pur senza presentare il simbolo) il candidato civico Giovanni Bilotti, superato – sempre in base a dati ufficiosi – dal candidato unitario del centrodestra Marco Ghionna, anch’egli in corsa con 6 liste. La candidata di M5S, AVS e Rifondazione Rossella Gallo e l’indipendente Luciano Bonanno (Libertà in Movimento) completano il quadro della sfida a 5 oltre Campagnano, strategica negli equilibri interni alle coalizione oltre che in ottica area urbana.
La tendenza che potrebbe incoronare Principe al primo turno è stata chiara già dalle prime proiezioni non ufficiali.

L’onda socialista fino a Paola e Cetraro

«Un successo della metodologia riformista e socialista, come dimostrano le battaglie vinte dai compagni Aieta e Perrotta a Cetraro e Paola: un bel segnale di rinascita degli enti locali. C’è nostalgia di socialismo democratico» ha detto.
«Ci eravamo accorti dall’andamento della campagna elettorale che la nostra proposta era bene accolta, eravamo fiduciosi» ha aggiunto ai cronisti Principe, attorniato dai sostenitori davanti al suo quartier generale rendese. «Aspettiamo i dati defnitivi, a caldo è un risultato straordinario che va al di là di ogni più rosea aspettativa e previsione. Sono molto contento, in questi momenti in cervello ha il diritto di fermarsi e anche il cuore di battere. Ringrazio la mia famiglia e tutti i cittadini di Rende, che ho sempre amato: vedere questo affetto ricambiato mi riempie di gioia». Un grazie anche ai candidati consiglieri e a chi si è impegnato nella campagna elettorale.
L’obiettivo è «fare tornare Rende una città normale e farla crescere nell’Unical, nell’area industruiale e in campo urbanistico per fare ulteriori passi in avanti, come elemento di trascinamento in ottica area urbana e provincia, dando prostettive ai giovani e alle fasce deboli come disabili e anziani: ricostruiremo una comunità sfrangiata mettendola in contatto con Cosenza, Castrolibero e Montalto Uffugo» ha continuato Principe.

Le bordate al Pd e al campo largo

Incalzato sulle questioni più meramente politiche, l’esponente socialista ha ironizzato a proposito del ruolo del partiti («non ci sono insegne e le stanze sono vuote, nelle vecchie sezioni si litigava anche però poi mangiavamo una pizza») e in particolare del cosiddetto “campo largo” del centrosinistra che proprio a Rende, a differenza di altre città come Lamezia Terme, è naufragato: «Un campo di pomodori, melenzane o cavolfiori?». Mentre «il Pd non ha saputo interpretare la sinistra moderna, era nato per essere la sintesi delle migliori politiche riformiste, strada facendo è diventato qualche altra cosa che è difficile decifrare e definire». In generale Sandro Principe vede i partiti attuali popolati da «piccoli codazzi che mirano a diventare piccoli oligarchi. Anche a destra ci sono problemi di formazione, basta guardare Fratelli d’Italia, che ha un presidente del Consiglio che si fa rispettare anche se è sopravvalutata: ma, poveretta, dietro ha il deserto. I cosiddetti collaboratori ogni giorno gliene fanno una, con gaffe continue. A sinistra il fallimento del Pd ha desertificato quell’area, era un luogo colto dove forse si è parlato troppo di contenuti ma adesso di certo si parla d’altro».
«Questo successo – ha concluso Sandro Principe – implica di rilanciare le politiche di area vasta, a Cosenza c’è un sindaco socialista, a Castrolibero c’è Orlandino che è stato un mio strettissimo e validissimo sostenitore». (redazione@corrierecal.it)

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