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TERREMOTO POLITICO

Mandatoriccio, sfiduciato il sindaco Grispino

Su 10 consiglieri comunali, ben 5 hanno votato contro il bilancio, tra cui tre esponenti della maggioranza stessa. Prossimo step l’intervento del Prefetto

Pubblicato il: 28/05/2025 – 18:48
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Mandatoriccio, sfiduciato il sindaco Grispino

Un vero e proprio terremoto politico si è abbattuto stamani sul Comune di Mandatoriccio. Dopo una seduta fiume durata tre ore e mezza, il Consiglio Comunale ha clamorosamente bocciato il Consuntivo 2024, segnando la fine anticipata dell’amministrazione del sindaco Vincenzo Aldo Grispino. Un epilogo amaro, arrivato ad appena due anni dalla sua elezione (14 maggio 2023), che ora pone l’ente in una fase di gestione straordinaria e apre scenari imprevedibili per il futuro del piccolo centro jonico.
Il risultato del voto è stato eloquente e ha messo in luce tutte le crepe di una maggioranza ormai in frantumi. Su 10 consiglieri comunali, ben 5 hanno votato contro il bilancio – tra cui tre esponenti della maggioranza stessa (Gabriele Mangone, Carmela Corvo e l’ex vicesindaco Francesco Greco) e due della minoranza. A complicare ulteriormente il quadro, un consigliere di maggioranza (Angelica Pizzuti) che si è astenuto, lasciando il sindaco con il solo sostegno di tre consiglieri della sua stessa coalizione. Il “no” al consuntivo è, di fatto, una vera e propria sfiducia politica, una bocciatura che ha azzerato la maggioranza di Grispino e innescato le procedure straordinarie di gestione.
La mancata approvazione del bilancio consuntivo, un adempimento obbligatorio entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello di riferimento, innesca ora una serie di conseguenze molto gravi per il Comune di Mandatoriccio.
Il primo passo sarà l’intervento del Prefetto. L’autorità prefettizia assegnerà al Consiglio un termine di non più di 20 giorni per provvedere all’approvazione del rendiconto. Se anche in questa seconda fase l’approvazione non dovesse avvenire, il Prefetto nominerà un commissario ad acta che si sostituirà all’amministrazione per l’approvazione del documento.
Ma la situazione potrebbe degenerare ulteriormente. La mancata approvazione del rendiconto entro i termini previsti, o l’inerzia del Consiglio anche dopo l’intervento del commissario, può portare all’avvio della procedura per lo scioglimento del Consiglio Comunale (Art. 141, comma 2, del TUEL – Testo Unico degli Enti Locali). In questo scenario, l’ente verrebbe commissariato e si indirebbero nuove elezioni, prolungando l’incertezza politica e amministrativa.

(Fonte L’Eco dello Jonio)

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