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“liberi liberi”

“Trame” nel ricordo di Siani e Ferlaino. «Contro le mafie serve una rivoluzione culturale radicale»

A Roma conferenza stampa di presentazione della 14esima edizione che si terrà dal 17 al 22 giugno a Lamezia Terme

Pubblicato il: 29/05/2025 – 16:12
di Mariateresa Ripolo
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“Trame” nel ricordo di Siani e Ferlaino. «Contro le mafie serve una rivoluzione culturale radicale»

ROMA Un’edizione dedicata a Giancarlo Siani, a quarant’anni dall’uccisione del giovane giornalista per mano della Camorra, e Francesco Ferlaino, magistrato calabrese assassinato 50 anni fa dalla ’ndrangheta. Si intitola “Liberi Liberi” la 14esima edizione di “Trame”, il Festival dei libri sulle mafie in programma a Lamezia Terme dal 17 al 22 giugno. Un titolo che richiama quello della canzone di Vasco Rossi che nel film “Fortapàsc” accompagna la drammatica scena dell’uccisione di Giancarlo Siani. «Siani appresenta un simbolo per il giornalismo. Rifletteremo sulla libertà di informazione e di quanto oggi questo mestiere sia sotto attacco dei poteri criminali e non solo», spiega ai microfoni del Corriere della Calabria il giornalista Giovanni Tizian, direttore artistico della Fondazione Trame, in occasione della conferenza stampa dell’evento che si è tenuta nella sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana e a cui hanno partecipato anche Vittorio Di Trapani, presidente della Fnsi e Nuccio Iovene, presidente della Fondazione Trame.

L’evento

Saranno oltre 100 gli ospiti della kermesse, tra giornalisti, magistrati, scrittori, attivisti, ricercatori e artisti. Al centro diversi temi della contemporaneità: l’evoluzione delle mafie, la corruzione, le disuguaglianze sociali, il giornalismo investigativo, il rapporto tra criminalità e nuove tecnologie e il ruolo della cultura nella costruzione di una società giusta. «Racconteremo le evoluzioni delle mafie, in particolare della Camorra e della ‘ndrangheta, che oggi sono quelle più potenti e radicate in tutto il mondo» ha spiegato Tizian. Tra gli ospiti i magistrati Nicola Gratteri, Giuseppe Lombardo, Salvatore Curcio, lo scrittore e giornalista Roberto Saviano e il conduttore Diego Bianchi.
Focus anche sulla sanità. «In Calabria – afferma il direttore artistico ai nostri microfoni – è un tema molto sentito. Parleremo del diritto a curarsi, perché spesso quando un diritto manca è perché c’è un potere criminale che non lo permette».

«Per sconfiggere le mafie necessario raccontarle e conoscerne le evoluzioni»

L’obiettivo è mantenere alta l’attenzione sui fenomeni criminali di tipo mafioso. «C’è il rischio – spiega al Corriere della Calabria il presidente della Fondazione Trame Iovene – che la mafia venga considerata meno pericolosa perché non ci sono più le stragi e i morti ammazzati per strada. La mafia c’è, c’è tanta mafia che però si è inabissata, si è resa invisibile, ma è sempre pronta a usare la violenza. Oggi mangia soprattutto l’economia legale, corrompe, si insinua negli appalti e negli affari importanti, domina tutti i mercati illegali a partire da quello della droga. Non bisogna abbassare la guardia, ma restare vigili e imparare a riconoscerla nelle sue trasformazioni e nelle sue nuove dinamiche».
«Contro le mafie serve una rivoluzione culturale radicale», ha sottolineato in conferenza stampa Giovanni Tizian, che ha spiegato ai nostri microfoni: «Raccontare oggi che cos’è la ‘ndrangheta è fondamentale, anche se purtroppo, tranne qualche rara eccezione dal punto di vista dell’informazione locale, dal punto di vista nazionale invece è un tema che non si affronta quasi più. Lo fa sempre meno l’informazione, ma non lo fa neanche la politica, che ha completamente abbandonato la questione della lotta alle mafia. Quando parlo di lotta alle mafia parlo di azioni molto concrete, quindi capire, leggere e interpretare cosa sono oggi le mafie. Spesso siamo ancora concentrati su cosa erano le mafie. Ci concentriamo ancora, giustamente, anche sul periodo delle stragi, ma abbiamo perso di vista che cos’è oggi il fenomeno mafioso e come si sta evolvendo».

Il programma

I cinque giorni in programma saranno ricchi di incontri, presentazioni, spettacoli e dibattiti, tra memoria, attualità e impegno civile.
Il festival si aprirà martedì 17 giugno nel suggestivo Chiostro di San Domenico con i saluti istituzionali e l’inaugurazione di due mostre: “Il valore della testimonianza”, dedicata al fotografo Andy Rocchelli, e “E lui che mi sorride”, una narrazione a fumetti sulla vita di Giancarlo Siani. A seguire, la presentazione del libro “Sospesa” di Mariangela Paone. In serata, spazio al “Premio Roberto Morrione” per il giornalismo investigativo con la proiezione del documentario “Ombre sul mare” e, a seguire, la proiezione del film “Cutro, Calabria, Italia” di Mimmo Calopresti. Mercoledì 18 giugno, appuntamento con #Trameincittà in memoria di Tramonte e Cristiano e con i panel sui libri “Narcos”, “Le mutazioni della ‘ndrangheta” e “Caccia a Rocco Morabito”. In serata, la piazza si animerà con “Storie di donne e uomini che resistono”, mentre a Palazzo Nicotera si svolgerà il reading “Col buio me la vedo io”. Chiude la giornata il documentario “Follow the paintings”, preceduto da un dibattito sull’arte come restituzione civile.
Di grande rilevanza poi, giovedì 19 giugno, il podcast-intervista a Pietro Gasso e l’incontro tra il magistrato e i volontari di Trame, il panel sull’economia illegale e delle ecomafie, con protagonisti Stefano Ciafani e Camillo Falvo, la rotonda sull’illustrazione come strumento di racconto civile e, in prima serata, “Da che parte stai?”, presentato da Pietro Grasso.
Nella giornata di venerdì 20, l’atteso omaggio e momento di memoria per il giudice Francesco Ferlaino a 50 anni dal suo assassinio, i dibattiti su finanza etica, l’incontro con Nicola Gratteri per “Una cosa sola” e il panel “Cronisti minacciati” con Paolo Siani in collegamento.
Ancora incontri e approfondimenti su mafie transnazionali, attivismo giovanile e informazione nella giornata di sabato 21. Nella stessa serata, nella Piazzetta San Domenico si terrà “Storie di donne e uomini che resistono” con Pietro Comito e l’On. Wanda Ferro, Sottosegretario Ministero degli Interni, e a seguire Roberto Saviano presenterà il suo nuovo libro “Noi due ci apparteniamo”, seguito dal dibattito sulla separazione delle carriere nella magistratura. In chiusura, proiezione del docufilm “Aemilia 240”, sul maxiprocesso alla mafia del nord Italia.
Ultima giornata con protagonisti come Attilio Bolzoni, Marisa Manzini, Diego Bianchi, e il procuratore Giuseppe Lombardo. Tra i temi affrontati: economia legale, borghesia mafiosa, sanità e potere criminale. Chiusura con lo spettacolo teatrale “Bella Ciao. Genesi di un mito” e il concerto dei Malvax per Musica contro le mafie.

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