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Rende, riecco la politica. Il primo consiglio della (nuova) era Principe: «Non lasceremo indietro nessuno»

La banda apre la seduta dell’assise comunale. Il sindaco: «Grazie anche a chi non ha votato per noi». In sala Doris Lo Moro

Pubblicato il: 25/06/2025 – 18:53
di Eugenio Furia
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Rende, riecco la politica. Il primo consiglio della (nuova) era Principe: «Non lasceremo indietro nessuno»

RENDE La banda musicale della città di Rende apre la prima seduta del Consiglio comunale della nuova sindacatura di Sandro Principe, dopo che alle 18.10 il presidente del Consiglio – solo per oggi, poi sederà in giunta lasciando il posto a Francesco Adamo – Andrea Cuzzocrea, consigliere anziano, dichiara aperti i lavori. Consumato il rituale laico delle foto, delle presentazioni e dei saluti, dopo l’inno nazionale e quello europeo (Inno alla Gioia) si può partire. Non prima di un saluto a Doris Lo Moro, presente in sala, collega di giunta regionale per un biennio con Agazio Loiero presidente.
Il primo messaggio di Cuzzocrea è un invito alla minoranza «al confronto e alla concertazione, per un lavoro proficuo per tutta la comunità rendese». Al primo punto dell’odg le comunicazioni procedurali di prammatica, ovvero l’esame delle condizioni di candidabilità ed eleggibilità degli eletti: il segretario comunale Ciriaco Vitalia dà lettura del testo. Nell’appello, Luigi Superbo diventa Supremo ma almeno l’accento di Totèra è esatto (il nome solo al terzo tentativo…). La delibera è approvata all’unanimità e si passa al secondo punto: il giuramento del sindaco sulla Costituzione italiana.

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Con non poca commozione Principe saluta la cittadinanza, «sia chi ha riposto fiducia nella mia modesta persona ma anche tutti gli altri, lo faccio convintamente perché hanno dimostrato l’attaccamento alle istituzioni contribuendo a questo leale e democratico confronto, lanciando un messaggio in un Paese dove le percentuali dei votanti diventano sempre più esigue».
Poi un lungo passaggio sulla Carta, che «è un vero e proprio programma di cui tenere conto: l’articolo 3 statuisce il principio di uguaglianza per come già teorizzata da Tocqueville come “esigenza insopprimibile”, e lui non era certo un rivoluzionario ma un nobile, qualcosa di insopprimibile come la fame e la conseguente richiesta di cibo».
«I padri costituenti hanno indicato al legislatore ordinario un programma», aggiunge Principe. «Il Comune è un ente con competenze costituzionali, dunque deve tenere conto di quell’articolo e del secondo comma». Di qui l’appello alla collaborazione per tutelare le fasce più deboli della popolazione, «la carità cattolica, in politica si chiama solidarietà». Case, ospedali e scuole efficienti per tutti, incalza Principe citando Nenni: «Siamo tornati a sessant’anni fa, ma il Comune si farà carico della questione sociale. Il socialismo è far fare passi in avanti a chi è rimasto indietro, e noi a Rende lo abbiamo sempre fatto con il socialismo liberale, tra battaglie di libertà e giustizia sociale. Da rosselliano convinto – aggiunge Principe – penso che la ricchezza si può redistribuire solo se si produce: se è legata solo all’intervento pubblico, la torta non basta. L’impresa deve essere sostenuta con la programmazione, non coi programmi quinquennali sovietici. Rende con la sua area industriale e l’università si presta a questo. Se riusciremo a rilanciarla la renderemo un motore per la provincia e l’intera regione. Negli ultimi tempi è mancato il sentimento di comunità, vinceremo le nostre sfide se torneremo ad essere comunità e ad avere la comunità nel cuore».
«Non ho più ambizioni personali come in passato, abbiamo raccolto un grido d’allarme e sono pronto a dare un contributo perché Rende torni a essere un punto di riferimento per tutto il Mezzogiorno» conclude Principe interrotto da un lungo applauso. «Voglio essere il sindaco di tutti, non quello della maggioranza, parlerò anche coi consiglieri di centrodestra per affrontare e risolvere i problemi in modo oggettivo».

Solo adesso si può passare al terzo punto all’ordine del giorno: l’elezione del presidente del Consiglio comunale e dei due vicepresidenti. Eletto, come previsto, Francesco Adamo (2 schede nulle e 3 bianche), i due vice saranno La Deda per la maggioranza e Galassi per la minoranza. A inizio luglio l’attività consiliare entra nel vivo. (e.furia@corrierecal.it)

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