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«Chi dice che dovevamo affondare il colpo contro Occhiuto si sbaglia»

Il capogruppo del Misto Lo Schiavo torna sul dibattito in Consiglio regionale dopo l’informativa del presidente sull’indagine a suo carico

Pubblicato il: 26/06/2025 – 16:53
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«Chi dice che dovevamo affondare il colpo contro Occhiuto si sbaglia»

REGGIO CALABRIA «Qualcuno dirà che siamo stati troppo istituzionali. Che dovevamo affondare il colpo. Si sbagliano». Lo afferma il capogruppo del Misto in Consiglio regionale, Antonio Lo schiavo, con riferimento al dibatito di ieri dopo l’informativa del presidente Occhiuto sull’indagine della Procura di Catanzaro che vede coinvolto il governatore. «In Consiglio regionale ho posto una questione di metodo che è sostanza: in democrazia – scrive Lo Schiavo – la forza sta nel rifiutare le scorciatoie populiste, anche quando l’avversario te le serve su un piatto d’argento. “Io non sono come voi” – ricordate queste parole che pronuncio il presidente della Regione quando rispondeva ai nostri dubbi su film Commission? Oggi avrei potuto cavalcarle facilmente.  Ma non l’ho fatto. Non per debolezza. Per principio. Il garantismo non si invoca a intermittenza. Non è un salvacondotto per gli amici che si nega agli avversari. Vale per Occhiuto oggi come valeva per Oliverio ieri. E sbagliò la sinistra quando non lo difese ad oltranza, nel rispetto di un principio di civiltà giuridica che è l’opposto dei processi sommari nelle piazze mediatiche. Chi usa il garantismo come clava contro gli avversari per poi invocarlo quando tocca a sé, tradisce questo principio. Non si trasforma la giustizia in un’arena dove aizzare tifoserie pro o contro la magistratura.  Ho detto chiaramente al presidente Occhiuto: eviti i toni alti, eviti la comunicazione “senza filtri” che incattivisce il clima. La Calabria non ha bisogno di ulteriori divisioni. Qualcuno dirà che siamo stati troppo istituzionali. Che dovevamo affondare il colpo. Si sbagliano. La vera forza dell’opposizione – aggiunge lo Schiavo –  sta nel saper distinguere tra la critica politica – che faremo senza sconti sulle partecipate, nomine, risultati – e la strumentalizzazione delle vicende personali. Non seguiremo Occhiuto sulla strada della polarizzazione dello scontro.  Continueremo a fare opposizione sui fatti, non sulle vicende giudiziarie. Continueremo a rispettare le istituzioni, anche quando altri scelgono la via della spettacolarizzazione. Perché la differenza nel rispetto delle istituzioni non sta nel proclamarla. Sta nel praticarla. E perché, alla fine, la Calabria viene prima. Prima delle polemiche, prima degli scontri personali, prima delle convenienze di parte».

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