Vent’anni di carcere per due narcos calabresi: Sicilia “invasa” dai carichi di cocaina
Condanna pesante per due trafficanti della Locride, arrestati lo scorso anno nel blitz “Devozione” della Dda di Catania. La droga da Reggio fino a Siracusa

LAMEZIA TERME Condanne pesantissime per due imputati calabresi, coinvolti nell’inchiesta della Distrettuale antimafia di Catania ribattezzata “Devozione”, scattata a giugno dello scorso anno. Il gup di Catania, Giuseppina Montuori, ha inflitto vent’anni di carcere sia a Bruno Cidoni che Antonio Pezzano. Sei anni e 8 mesi, invece, a Pasquale Zangari (cl. 69) di Sant’Agata del Bianco.
Devozione
Ma andiamo con ordine. L’operazione, infatti, avrebbe consentito di far luce su un imponente traffico di cocaina tra la Calabria e la Sicilia, in particolare dal territorio reggino alla città di Catania, ma anche più a sud fino a Siracusa. Partendo dall’arresto di Carmelo Scilio noto come “Melo aricchiazzi” nel 2019 – lui condannato a 14 anni e due mesi in continuazione – gli inquirenti avevano deciso di estendere le indagini, attraverso il monitoraggio dei luoghi teatro del narcotraffico, riuscendo a ricostruire quella che consideravano l’effettiva esistenza di due associazioni dedite al narcotraffico: la prima facente capo proprio a Scilio e, la seconda, riconducibile proprio ai due soggetti calabresi: Bruno Cidoni (classe 1974) di Melito Porto Salvo e Antonio Pezzano (classe 1992) noto come “D’Artagnan”.
L’amicizia con “Ciccio Pakistan”
Secondo le accuse ciascuna delle organizzazioni svolgevano compiti e mansioni ben precisi, tutti con l’unico obiettivo di «contribuire alle attività di narcotraffico» e, in particolare, del gruppo guidato dal calabrese Bruno Cidoni facevano parte Antonio Pezzano, capo promotore ed organizzatore; Pasquale Zangari, «intermediario tra l’organizzazione dedita al narcotraffico facente capo a Cidoni e Pezzano e i fornitori calabresi», nonché «incaricato della consegna della sostanza stupefacente e della gestione dei pagamenti». Bruno Cidoni, inoltre, «poteva contare sui suoi rapporti stabili con soggetti di rango apicale della ‘ndrina Pelle “Gambazza” di San Luca e, in particolare, con Francesco Pelle (cl. ’77) noto come “Ciccio Pakistan”, estradato in Italia nel 2021 e con alle spalle diversi reati legati al narcotraffico internazionale e già condannato all’ergastolo.
Reggio-Catania-Siracusa
Una fase investigativa svolta dalla Squadra Mobile di Catania si è concentrata, in particolare, sull’organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti, operante lungo la tratta Sicilia-Calabria, trasportando ingenti quantitativi di cocaina tra i territori di Catania, Siracusa e Reggio Calabria, grazie al ruolo di promotori e capi di «ricoperto dai calabresi Bruno Cidoni e Antonio Pezzano», in grado di reggere le fila di un’associazione a delinquere dedita al narcotraffico. Numerosi e con cadenza abituale sarebbero stati i contatti, i trasporti e le consegne di ingenti quantitativi di cocaina documentati dagli investigatori, segno secondo l’accusa di «un accordo proiettato alla gestione comune del traffico di sostanze stupefacenti, ciascuno secondo i propri ruoli». (g.curcio@corrierecal.it)
Le condanne
Sono in tutto 21 gli imputati condannati al termine del processo celebrato con rito abbreviato, per un totale di circa 165 anni di carcere:
- Addamo Giuseppe: 6 anni e 8 mesi;
- Cidoni Bruno (cl. 74) di Melito di Porto Salvo: 20 anni;
- Costanzo Giovanni: 4 anni;
- Garozzo Luigi Danilo: 6 anni e 8 mesi;
- Giardina Orazio: 4 e 8 mesi;
- Gueli Gino: 2 anni (9 anni e 8 mesi in continuazione):
- Magri’ Giovanni: 4 anni;
- Mirabile Giuseppe: 6 anni e 8 mesi;
- Nicosia Stefano: 4 anni e 8 mesi;
- Pezzano Antonio “D’Artagnan” (cl. ’92) Locri: 20 anni;
- Prelati Oreste Antonio: 5 anni;
- Privitera Salvatore Sam: 2 anni;
- Ribera Angelo: 7 anni e 2 mesi;
- Santonocito Domenico Cristian: 3 anni;
- Scandurra Alfio: 4 anni e 8 mesi;
- Scilio Carmelo: 14 anni e 2 mesi;
- Sedici Francesco: 9 anni e 8 mesi in continuazione;
- Sedici Pietro: 8 anni;
- Torrisi Salvatore: 8 anni e 8 mesi (in continuazione);
- Vitale Santo: 9 anni e 2 mesi (in continuazione);
- Zangari Pasquale (cl. ’69) di Sant’Agata del Bianco: 6 anni e 8 mesi.
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