Pitaro contro la nuova Aou di Cosenza: «Scelta arbitraria, Catanzaro sempre più penalizzata»
L’ex consigliere regionale invoca lo stop alla legge regionale: «Non prevista dal programma sanitario, manca visione d’insieme e legittimità costituzionale»

CATANZARO «Sia lo stesso Commissario per la sanità/presidente della Regione a bloccare per tempo, e proprio in ossequio alle esigenze di buona amministrazione, equità e trasparenza a cui non di rado l’onorevole Occhiuto fa riferimento, quello che rischia di diventare l’ennesimo tormentone e, insieme, un grave vulnus per la sfortunata sanità calabrese che rimane, al di là delle eccellenze che pure ci sono, tra le più disorganizzate d’Italia. La legge depositata in Consiglio regionale per l’istituzione dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Cosenza, con un titolo (“Razionalizzazione e miglioramento dell’offerta assistenziale nel territorio regionale”) beffardo per i calabresi a cui nella realtà è negato il diritto alla salute, è stata già fortemente censurata, nella sostanza e nella forma, dal Settore assistenza giuridica del Consiglio regionale con uno specifico parere». A dirlo è Francesco Pitaro, già consigliere regionale. «A supporto – continua – tra i corposi rilievi, non solo l’interferenza con i poteri commissariali che ne farebbero una legge costituzionalmente illegittima per violazione dell’articolo 120 della Costituzione, ma anche la constatazione che il Programma operativo 2022-2025 di novembre 2022 non prevede l’istituzione dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cosenza. La realizzazione di nuove Aziende ospedaliere universitarie integrate con il Ssn, inoltre, deve essere preventivamente autorizzata con decreto del Ministero dell’Università e della Ricerca scientifica e tecnologica di concerto con il Ministro della sanità, sentita la Conferenza Stato – Regioni, tenendo conto del fabbisogno formativo complessivo del Paese e della localizzazione delle strutture formative già esistenti. Mentre balza agli occhi che sulla sanità si continua, a recitare a soggetto, improvvisando o revisionando innumerevoli volte leggi già approvate e di cui si stenta a vedere le utilità pubbliche, colpisce l’assenza di una visione politica d’insieme, che induce il Commissario e la Regione a compiere scelte discriminatorie che, da quattro anni a questa parte, penalizzano Catanzaro e l’area centrale della Calabria, indebolendone progressivamente, a dispetto delle storiche inclinazioni allo sviluppo della buona sanità e della ricerca scientifica del territorio, i punti di forza materiali e immateriali, ampliando la confusione sulle infrastrutture e generando nei cittadini scontento e sfiducia. Almeno per una volta, dunque, il commissario-presidente Occhiuto si metta di traverso alla sua maggioranza per fermare il provvedimento legislativo dell’Aou di Cosenza che, qualora venisse perfezionato, confermerebbe il piglio avventuriero della Regione dinanzi all’impianto costituzionale e l’attitudine ad avere calabresi di serie A e calabresi di serie B».
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