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Se con l’assoluzione di Principe Rende esce dal suo tempo “sospeso”: riecco la politica

Rimborsopoli (ma anche Reset e Sistema Rende) hanno scandito la cronaca giudiziaria oltre Campagnano. Dove ora si può tornare a pensare ai problemi

Pubblicato il: 18/07/2025 – 14:05
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Se con l’assoluzione di Principe Rende esce dal suo tempo “sospeso”: riecco la politica

RENDE Un assaggio lo si era avuto lo scorso 25 giugno, quando la banda comunale aveva aperto – con l’inno nazionale, i gonfaloni e le lacrime di un Consiglio tornato a riunirsi – la prima seduta dell’assise guidata dal rieletto Sandro Principe. Oggi, con la sentenza di Rimborsopoli che ha assolto il sindaco di Rende (qui la notizia) è come se si chiudesse un cerchio apertosi con il commissariamento per mafia, lo stallo del biennio prefettizio e – da ultimo – una campagna elettorale viziata quando non orientata dalle notizie di cronaca giudiziaria (vedi proprio la richiesta di Rimborsopoli a un mese dalla presentazione delle liste ma anche la Cassazione su Sistema Rende). Significativo che il pronunciamento dei giudici arrivi a poche ore da un’altra assoluzione eccellente – quella dell’ex sindaco Marcello Manna in Reset – e mentre le cronache nazionali si stanno interrogando sulla bufera politico-giudiziaria che sta scuotendo l’urbanistica a Milano, con il sindaco Sala tra gli indagati: “Quando la politica accetta di delegare alla magistratura compiti che non spetterebbero alla magistratura – scrive oggi il direttore Claudio Cerasa sul Foglio – chiudendo gli occhi sulle esondazioni, il risultato è quello che si vede in questi giorni: i vuoti vengono riempiti, e quando la politica arretra in Italia di solito poi è la magistratura che avanza. A Milano si criminalizza il mestiere della politica – titola il quotidiano fondato da Giuliano Ferrara, storicamente garantista – per demolire un modello di sviluppo urbano”.
Ecco: modello è una parola che ben si attaglia anche alla partita rendese. Per anni i cosentini hanno sofferto una minorità – urbanistica in primis ma anche amministrativa e perché no culturale – rispetto ai cugini rendesi. Oggi il Modello Rende, tornato a essere il Modello Principe, può di nuovo intestarsi le battaglie e le buone pratiche che hanno reso una comunità originariamente contadina (basti pensare alla secolare fiera degli animali nel centro storico) in un polo avanguardistico che oggi si candida a tornare centrale in Calabria perché – giusto per citare uno dei mantra del Principe 2025 – “se cresce Rende cresce tutta la provincia ma anche la regione”.
Viabilità, innovazione e sanità (tradotto: nuovo svincolo autostradale, Unical e policlinico) saranno ora le parole in agenda per il prossimo lustro, insieme alla prospettiva dell’Unione dei Comuni per migliorare e razionalizzare i servizi. I “Jovanotti” per Principe di cui “Sandro 2025” si era professato padre e primus inter pares possono prepararsi al lungo apprendistato, per il protagonismo – da qualcuno temuto, da altri auspicato – bisogna aspettare il prossimo giro: la successione può attendere. (EFur)

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