Lido Azzurro di Crotone esempio di inclusione e rispetto dei disabili
Il CNDDU elogia i servizi offerti dallo stabilimento: dalle cabine alle aree riservate, dalla sedia Job ai servizi di supporto

CROTONE In Calabria c’è un lido che secondo il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) si è dimostrato un esempio nell’ambito dell’inclusione e del rispetto delle persone con disabilità: «CNDDU – si legge nella nota – desidera porre all’attenzione dell’opinione pubblica un’iniziativa significativa, meritevole di essere valorizzata come buona pratica di inclusione sociale e di rispetto della dignità della persona: l’esperienza del Lido Azzurro di Crotone, segnalata da diverse famiglie e associazioni impegnate nell’ambito della disabilità. Grazie alla collaborazione con le associazioni Casa di Julia e Gli Altri Siamo Noi, nonché con il contributo di alcune famiglie del movimento Autismo KR, il lido – evidenzia la nota – ha messo a disposizione 12 ombrelloni e 12 cabine gratuite – sei per ciascuna associazione – in un’area dedicata e riservata a giovani con disabilità. Un gesto che va ben oltre la semplice concessione logistica: riflette una profonda visione dei diritti umani, fondata sulla libertà di movimento, il diritto alla partecipazione e la possibilità concreta di godere del tempo libero in sicurezza e autonomia».








I servizi offerti
Tra i servizi offerti dal lido, spiccano:
- Accesso completo e facilitato a tutti gli spazi del lido, comprese le docce (fredde e calde);
- Utilizzo della sedia Job, uno strumento che consente alle persone con disabilità motorie di raggiungere il mare e fare il bagno in tutta sicurezza;
- Supporti di salvataggio specifici, come giubbotti e salvagenti progettati per le esigenze dei bagnanti con disabilità;
- Attività ludico-ricreative condotte da operatori qualificati, in un ambiente sereno e protetto.
«Queste azioni, concrete e ben organizzate, non costituiscono semplici “servizi aggiuntivi”, ma – precisa la nota – rappresentano l’attuazione pratica di ciò che troppo spesso viene ancora trattato in termini puramente teorici: l’inclusione attiva e il diritto alla felicità per tutte e tutti, senza esclusioni. Il CNDDU – conclude – ritiene fondamentale dare visibilità a questi esempi virtuosi, affinché diventino fonte d’ispirazione per altre realtà territoriali e per gli operatori del turismo. La disabilità non deve mai essere percepita come un ostacolo alla piena partecipazione alla vita sociale, culturale e ricreativa. Iniziative come quella del Lido Azzurro dimostrano che, con volontà, sensibilità e competenza, è possibile costruire un’Italia più giusta, accogliente e rispettosa dei diritti umani. Un grazie sentito a chi, ogni giorno, si impegna per trasformare la parola “inclusione” da slogan a realtà».
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