Borrelli arriva a Reggio Calabria: «’Ndrangheta in continua evoluzione in uno scenario globale» – VIDEO
Il nuovo procuratore: «Sono alla prova con una realtà diversa, forse con aspetti ancora più complessi»

REGGIO CALABRIA Una nuova e complessa sfida per Giuseppe Borrelli, che si è insediato questa mattina alla guida della Procura della Repubblica di Reggio Calabria. Presenti alla cerimonia il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, i capi delle procure calabresi e degli Uffici dei distretti giudiziari.
Il nuovo procuratore ha letto la dichiarazione di presa di possesso dopo l’intervento del presidente del Tribunale reggino, Marzia Grazia Arena. E a margine della cerimonia ha espresso «piacere per il ritorno in Calabria. Adesso sono alla prova con una realtà diversa, forse con aspetti ancora più complessi».
Borrelli, 65 anni, ha lasciato la procura di Salerno e subentra a Giovanni Bombardieri, nominato procuratore di Torino nel settembre 2024. Fino ad oggi la procura reggina è stata guidata dal facente funzioni, Giuseppe Lombardo.
Borrelli ha ricordato la precedente esperienza da aggiunto a Catanzaro dove «ho vissuto una straordinaria esperienza professionale e sono rimasto affascinato da una terra bellissima, piena di potenzialità e pesantemente condizionata dalla presenza del crimine mafioso che limita le possibilità di sviluppo di una parte di società sicuramente sana. Torno in Calabria dopo più di 11 anni, con piacere e una passione che sempre ha caratterizzato lo svolgimento della mia attività. Sono convinto che con Giuseppe Lombardo, Stefano Mussolino, Walter Ignazitto e con tutti i sostituti procuratori, riusciremo a svolgere un lavoro importante nella tradizione di questo ufficio giudiziario».
«La ‘ndrangheta in continua evoluzione»
Riguardo alla lotta alla ‘ndrangheta, ha definito l’organizzazione calabrese «in continua evoluzione in uno scenario globale, che induce a un doppio livello di attenzione: il monitoraggio continuo di quanto avviene sui territori di origine, e la consapevolezza della loro internazionalizzazione».
In un passaggio del suo intervento il nuovo procuratore ha posto l’accento sui rapporti tra informazione e organi di Procura: «Questione su cui intendo mantenermi aperto al confronto, purché tutto avvenga nel rispetto del segreto investigativo, perché le indagini riguardano non solo dei soggetti, ma delle persone che, evidentemente, poi potrebbero anche essere innocenti, e quindi vanno tutelate nella fase investigativa». La Procura – ha spiegato inoltre Borrelli – «dovrà trovare i modi per ampliare le capacità investigative dell’ufficio, implementando rapporti con autorità giudiziarie spesso distanti migliaia di chilometri e appartenenti a ordinamenti giuridici diversi. In questo, – ha concluso – un contributo essenziale sarà, come sempre, fornito dalla Direzione Nazionale Antimafia».
Melillo: «La sfida è alzare il livello delle investigazioni»
«Borrelli sa cos’è la ‘ndrangheta, quale tipo di impegno richiede. Sa quanto, in funzione dell’efficacia dell’azione di contrasto della ‘ndrangheta, sia decisiva la coesione dell’ufficio, la sua capacità di lavorare in modo coordinato non soltanto in ambito nazionale ma anche in ambito internazionale». A dirlo il procuratore nazionale Melillo, che ha aggiunto: «Da questo punto di vista è evidente che la Dda ha dinanzi a sé un’impresa grande, che è quella di dare misura del proprio impegno corrispondente alla gravità del fenomeno criminale. La sfida è alzare il livello delle investigazioni ed è collegata a quella che si svolge in tanti altri distretti e in Paesi d’Europa e del mondo che conoscono le ramificazioni e gli interessi della ‘ndrangheta».
Lombardo a Borrelli: «La Procura di Reggio al tuo fianco»
«La Procura di Reggio Calabria è al tuo fianco», ha detto Giuseppe Lombardo rivolgendosi al nuovo procuratore capo Borrelli. «Questo – ha aggiunto l’ex procuratore facente funzioni – è un ufficio al quale sono estremamente legato che ha bisogno di una figura esperta, come te, con cui ho costruito negli anni un rapporto che va oltre l’attività professionale». «Quando parliamo di ‘ndrangheta, di questo gigante mafioso – ha sottolineato Lombardo – parliamo di un “eterno presente”, un concetto molto caro anche a Nicola Gratteri. Infine, – ha detto – non posso non ringraziare la straordinaria capacità della polizia giudiziaria, per il lavoro che ha fatto e che, ovviamente, continuera’ a fare, impegnandosi ancora di più».
(redazione@corrierecal.it)
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