Morti sul lavoro, la Cgil: «Il governo non fa nulla, la Calabria paga il prezzo più alto»
Allarme sicurezza nei luoghi di lavoro. Per Trotta serve un cambio di passo: rafforzare i controlli, superare gli appalti a cascata e colmare le gravi carenze negli ispettorati provinciali

CATANZARO Di fronte a un bollettino rosso sempre più drammatico, la Cgil Calabria alza la voce contro l’inerzia delle istituzioni in materia di sicurezza sul lavoro. «Non bastano più solidarietà e vicinanza ai familiari delle vittime – denuncia il segretario generale Gianfranco Trotta –. Servono azioni immediate e concrete, che questo governo continua a non mettere in campo».
Le parole del sindacalista arrivano in risposta all’ennesima catena di incidenti mortali registrati negli ultimi mesi, un trend in aumento rispetto allo scorso anno, con la Calabria tra le regioni più colpite in termini di vittime.
«Abbiamo lanciato da tempo un allarme – ricorda Trotta – ma il governo è sordo e latitante. Già con la nostra proposta referendaria chiedevamo che, nei casi di incidenti sul lavoro, la responsabilità ricadesse sul committente. Il motivo è semplice: il sistema degli appalti a cascata rende difficile accertare le responsabilità e troppi familiari non hanno mai visto giustizia per il proprio lutto».
Sicurezza, più ispettori e controlli: la richiesta della Cgil
Oltre alla riforma delle responsabilità, il sindacato chiede un potenziamento immediato dell’attività ispettiva. «I controlli vanno incentivati – sottolinea Trotta –. Ma per farlo, servono più ispettori, e in Calabria siamo in forte sofferenza: le province di Vibo Valentia, Catanzaro e Crotone soffrono gravi carenze di organico. Inoltre, molti ispettori vengono distolti dal loro compito e assegnati a incarichi amministrativi per coprire uffici sguarniti».
Per la Cgil, l’impegno per la sicurezza sul lavoro deve diventare una priorità politica nazionale. «Non possiamo più accettare che ogni morte venga trattata come un episodio isolato – conclude Trotta –. È una strage silenziosa, che può essere fermata solo con scelte forti e responsabili». (redazione@corrierecal.it)
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