I balneari calabresi: «Ma quale caro ombrellone, la crisi incide sui consumi»
La riflessione di Antonio Giannotti Presidente SIB Calabria/Confcommercio, in una intervista al Corriere della Calabria

CATANZARO Sono circa 12 milioni i cittadini in vacanza a Ferragosto – nel periodo clou dell’estate – un milione in meno rispetto ai 13 milioni registrati nel 2024, confermando la crisi profonda che sta colpendo il settore e l’impoverimento del ceto medio. «Le previsioni relative al Ferragosto di quest’anno – dichiara Carlo Rienzi, presidente del Codacons – rappresentano l’ennesima conferma che il turismo interno non è immune alla crisi».
Sono molteplici le polemiche legate ai presunti costi elevati degli stabilimenti balneari. Spiagge più vuote rispetto al passato, ombrelloni, lettini e sdraio non utilizzati sono simboli di un’estate ridimensionata dal calo delle presenze. Decisamente agli antipodi la posizione dei balneari. Antonio Giannotti Presidente SIB Calabria/Confcommercio, in una intervista al Corriere della Calabria, si dice «sconcertato dalla lettura di questi dati. A luglio, c’è stata una flessione, ma dovuta a diversi fattori». Su tutti, «la crisi si fa sentire sulle famiglie e ha inciso anche sui consumi».
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Nessun aumento dei prezzi
Nessun allarmismo, dunque, e anche sui prezzi – sottolinea Giannotti – le cifre diffuse non sarebbero veritiere. «In Calabria i prezzi sono stati stabili, oscillano da 10euro ad un massimo di 25 euro per quanto riguarda il servizio reso. Come accade negli alberghi e in tutte le realtà turistiche, maggiori sono i servizi di qualità offerti e maggiore sarà l’aumento del costo». Le polemiche sono sterili e destituite di fondamento. «Qualche stabilimento avrà anche deciso di aumentare i prezzi ma magari offre più servizi, alla fine però è il cliente a scegliere».
Il rinnovo delle concessioni
Il presunto caro ombrellone potrebbe, tuttavia, riflettersi sul tema dei temi, quello del rinnovo delle concessioni. «Sono fortemente preoccupato, quando si mette a gara una concessione in un territorio dove insiste uno stabilimento balneare, magari storico, quest’ultimo dovrebbe ricevere un indennizzo per via del lavoro svolto negli anni e per aver reso attrattivo quel territorio».
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