«Per non disperdere il valore della politica ricordare Don Sturzo e De Gasperi è doveroso»
Come ogni anno a Catanzaro la commemorazione dei due “giganti” della politica a Catanzaro da parte del Nuovo Cdu di Tassone

CATANZARO «Un appuntamento doveroso, che a mio avviso diventa sempre più importante e significativo vista la situazione attuale». Lo ha detto il segretario nazionale del Nuovo Cdu, Mario Tassone, con riferimento al ricordo di don Luigi Sturzo e di Alcide De Gasperi, oggi come da tradizione commemorati a Catanzaro dal partito con una santa messa. «Purtroppo – ha proseguito Tassone – l’impegno e il significato dell’azione di Don Sturzo, fondatore del Partito Popolare, e poi di De Gasperi si vanno disperdendo in tutti questi anni. Dal 1993-94 quando è stata decretata la fine non della Democrazia cristiana ma la fine dell’unità dei cristiani e dei cattolici impegnati in politica. Poi ci furono le elezioni del ‘94 con un sistema elettorale liberticida che ha avviato il processo della nomina dei parlamentari, sono state scomposte tutte le realtà dei partiti e è stata rimossa la politica. Noi viviamo un lungo periodo nel quale la politica non c’è più, i partiti non ci sono più, il Parlamento non c’è più, le garanzie costituzionali sono state rivisitate, per cui – ha rilevato il segretario del Nuovo Cdu – tutta la storia, la lezione, la testimonianza, l’impegno di una vita di Don Sturzo e De Gasperi rischiano di essere vanificati. Per evitarlo è necessario ricordarli».
Un trend (forse) inarrestabile
Come invertire questo trend che appare sempre più inarrestabile? «Non c’è una ricetta», ha spiegato Tassone nel senso che – ha proseguito – «si possono fare delle ipotesi, degli auspici, anzitutto l’auspicio del recupero della politica, che deve avere ovviamente le condizioni, che oggi purtroppo non ci sono. I cattolici sono divisi, si sono collocati ovunque, e questo disegno è stato portato avanti anche da alcuni esponenti della gerarchia ecclesiastica. L’ultima intervista di Ruini conferma quello che ho vissuto anche da capo della segreteria politica del Ppi quando ci fu la scissione: si manifestò il il convincimento che ormai l’unità dei cattolici era finita o non era più utile e questo portò i cattolici a distribuirsi nei vari partiti. Questo – ha sostenuto il segretario del Nuovo Cdu – è il dato più rilevante, che ritorna oggi nell’ultima intervista a Ruini, che è una conferma di una sua azione, di una sua scelta e di un suo convincimento che è stato appoggiato e sostenuto da ambienti molto autorevoli all’interno della Democrazia cristiana o di una certa sinistra della Democrazia cristiana».
Le Regionali in Calabria
Inevitabile declinare il ragionamento sull’attualità politica, che vede la Calabria andare al voto anticipato per le Regionali agli inizi di ottobre: «Capisco tutto, ma quello che vedo – ha aggiunto Tassone – è che c’è un vulnus della politica. Mi auguro che l’appuntamento elettorale possa sanare questo vulnus, per la società calabrese, per le aspettative e le attese dei calabresi. Perché l’esercizio della democrazia non diventi semplicemente un ricordo oppure un riferimento nei libri della storia, ma sia qualcosa che vive, vive nella società, vive nel cuore ed è un’occasione per formare la gente, perché la gente si forma e ritrova l’amore per la democrazia nella partecipazione, stando insieme e costruendo insieme». (c. a.)
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