Le università calabresi: una risorsa al centro di ogni programma politico
Ancora una volta siamo costretti ad assistere passivamente al toto nomi per la composizione delle liste elettorali per le imminenti elezioni regionali ed a rimandare, chissà fino a quando, un sano di…

Ancora una volta siamo costretti ad assistere passivamente al toto nomi per la composizione delle liste elettorali per le imminenti elezioni regionali ed a rimandare, chissà fino a quando, un sano dibattito su programmi, contenuti ed analisi basati su evidenze oggettive e non su sterili slogan. Se e quando si parlerà di programmi, sarebbe auspicabile vedere le università ed i centri di ricerca calabresi usati in maniera appropriata dalla politica!
“Usati in maniera appropriata” significa coinvolti in tutte le fasi del ciclo di vita delle politiche settoriali: dalle analisi di fattibilità, alle simulazioni di diversi scenari, alla raccolta ed elaborazione di dati, al contributo alla stesura di bozze di strumenti normativi, per finire al supporto al monitoraggio ed al controllo. Il tutto non con una delega in bianco o tramite convenzioni senza obbligo di rendicontazione, ma sotto stretto indirizzo e controllo della politica. E dialogando con la politica e confrontandosi con la cittadinanza. E con la condizione di coinvolgere le decine di migliaia di giovani talenti, che si sentirebbero finalmente un po’ più protagonisti del loro presente e del loro futuro.
E poi chi lo sa, magari si riuscirebbe a generare anche delle economie di spesa, evitando di ricorrere ad appalti multimilionari per simili servizi, culle di lobbies e di intrecci che corrono il rischio di non fare gli interessi della nostra Calabria allo stesso modo di come li farebbero attori del territorio che operano sul territorio. In sintesi, le nostre università ed i nostri centri di ricerca considerati come giacimenti inesauribili di risorse vitali, prima tra tutte l’intelligenza e la voglia di fare dei tanti nostri giovani talenti, guidati dalle eccellenti capacità dei nostri ricercatori, riconosciute anche a livello mondiale.
Da imprenditore che si occupa di ricerca e innovazione mi sono spesso trovato nelle condizioni di collaborare con alcuni dipartimenti e gruppi di ricerca ed ho potuto toccare con mano da un lato l’enorme potenziale del nostro sistema della ricerca, ma dall’altro i limiti di una visione talvolta un po’ troppo autoreferenziale. Ed è grazie a queste esperienze che sono profondamente convinto che l’attuazione di una sapiente sinergia tra politica e mondo della ricerca rappresenti un’ottima opportunità per iniziare finalmente a fare sistema in Calabria. A cominciare dalla prossima consiliatura regionale.
*Responsabile dei Settori Programmazione Unitaria e Università e Ricerca de La Cosenza Che Vuoi
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