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Regionali, Tridico lancia la sfida ad Occhiuto. «Vogliamo una nuova primavera per la Calabria»

Il candidato del centrosinistra: «Da Occhiuto uno schiaffo alle istituzioni democratiche». E ancora: «Non potevo tirarmi indietro»

Pubblicato il: 29/08/2025 – 10:09
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Regionali, Tridico lancia la sfida ad Occhiuto. «Vogliamo una nuova primavera per la Calabria»

«Candidarmi è un dovere verso la comunità calabrese perché questa regione non meritava di essere trattata come ha fatto Occhiuto. La Calabria non ha mai avuto una primavera, noi vogliamo una Calabria con una sua primavera». Alla prima uscita televisiva nazionale il candidato della coalizione di centrosinistra in Calabria, Pasquale Tridico, lancia così la sfida al presidente dimissionario e ricandidato Roberto Occhiuto . E lo fa negli studi di “In Onda” su La7 con una mossa quasi a sorpresa, tirando fuori dal cilindro quello che sarà il simbolo della sua lista “Tridico presidente”, accompagnato dallo slogan: “Resta. Torna. Crediamoci”, poi diffuso sui social insieme ad un messaggio rivolto agli elettori.

«Trent’anni di disastri»

«Altre regioni, anche a sud, hanno vissuto una primavera», ribadisce l’europarlamentare del M5S, «la Calabria invece è un buco nero: in trent’anni siamo stati governati sempre dalla destra e assistiamo ad uno sfacelo della sanità incredibile», dice Pasquale Tridico, rilanciando quindi un tema che sarà caldissimo da qui fino al voto di ottobre. «Mi fermano per strada i cittadini che chiedono un posto in ospedale, qualcosa che non succede in nessun paese civile, questa è una cosa imbarazzante un diritto garantito dalla Costituzione che deve essere chiesto pregato a un politico».

«Far tornare la Calabria a sperare»

Poi i primi spunti di quello che sarà il suo programma elettorale: «Il mio impegno è far tornare la Calabria a sperare e i giovani a tornare, insomma praticare quei concetti per frenare lo spopolamento. Negli ultimi 10 anni secondo Svimez c’è stata un’emorragia di giovani mentre gli anziani sono privi di servizi». E ancora: «130.000 giovani negli ultimi anni in gran parte laureati che vanno in Nord Europa o in Nord Italia è inaccettabile. Vogliamo una Calabria con una sua primavera come altre regioni l’hanno avuta e questo è il mio impegno».

L’Europa e la chiamata calabrese

La candidatura di Tridico arriva a poco più di un anno dall’elezione nel Parlamento europeo. E se rimane l’interrogativo sul suo impegno futuro a Bruxelles, l’ex presidente dell’Inps chiarisce comunque di non considerare l’Europa come qualcosa di secondario, ma di fronte allo scenario calabrese non ha potuto tirarsi indietro. «In Calabria c’è stato come il “Pepeete” di Occhiuto, cioè un opportunismo cinico da parte di un presidente che, senza che gli sia stato chiesto, ha comunque deciso di dimettersi, sfidando la magistratura, schiaffeggiando quasi le istituzioni, qualcosa che abbiamo ritenuto inaccettabile». Da questo punto, dunque, la scelta di Tridico di accettare la sfida alle regionali, «pur sentendo forte la responsabilità in Europa» ma di fronte «questo cinismo e opportunismo e alle istituzioni democratiche di fatto schiaffeggiate e soprattutto davanti a tutte le forze politiche che mi hanno chiesto questo impegno, la mia non poteva che essere una risposta positiva». «Sono stato individuato in pochi giorni da tutte le forze progressiste, dai riformisti fino ad Avs e sono contento di questa sfida. Una risposta che io devo ai calabresi è una risposta che devo a questa comunità in cui mi riconosco».
E, infine, alla domanda sull’assenza di Calenda e di Azione, Tridico precisa: «I consiglieri di Calenda sono venuti da me a chiedermi di candidarmi e sono nelle liste». (redazione@corrierecal.it)

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