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la sfida delle regionali

Scintille ma anche proposte. Il primo duello Occhiuto-Tridico: cultura e sanità terreni di contesa – VIDEO

Il candidato del centrosinistra: per la cultura serve una spesa di 100 milioni. Il candidato del centrodestra: punto a un governo partecipato del settore e a un film su Alvaro. E la “frizione” sulla…

Pubblicato il: 20/09/2025 – 17:18
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Scintille ma anche proposte. Il primo duello Occhiuto-Tridico: cultura e sanità terreni di contesa – VIDEO

SOVERIA MANNELLI Colpi sotto la cintola sì, ma non violenti, si potrebbe dire fisiologici in una competizione elettorale, scintille ma anche momenti di cordialità, e un clima comunque sempre civile, con il tu – “Pasquale” detto più volte da Roberto Occhiuto e “Roberto” detto più volte da Pasquale Tridico – che ha fatto da leit motiv al primo confronto tra i due principali sfidanti per la guida della Regione, Occhiuto per il centrodestra e Tridico per il centrosinistra. E anche proposte, dai due duellanti al fondo di un dibattito moderato con consumata abilità dall’editorialista del “Corriere della Sera” Francesco Verderami e organizzato a Soveria Mannelli nell’ambito del Festival “Sciabaca” creato dalla casa editrice Rubbettino, con Florindo Rubbettino a fare da padrone di casa e a dettare il tema del faccia a faccia tra Occhiuto e Tridico. Il tema, lanciato dall’Associazione italiana Editori-Aie, è stato quello della cultura in generale con un particolare focus sulle politiche per il libro e per le biblioteche, ma alla fine Verderami, perfetto interprete anche del sentiment diffuso in una platea numerosissima e abbastanza equidistante ed equilibrata (anche nella distribuzione degli applausi), ha colto l’occasione di far uscire i due competitor governatori dalla traccia prevista per una – oggettivamente doverosa – panoramica sulla sanità, che è la partita delle partite in queste Regionali.

La cultura

Senza risparmiarsi né polemiche né cordialità, Occhiuto e Tridico hanno in primo luogo snocciolato i loro programmi sulla cultura, alla fine semplificati in flash di due minuti su sollecitazione di Verderami. In ordine di intervento-appello finale. L’impegno di Tridico: «Programmazione, trovare 3000 operatori e poi finanziamenti diretti laddove c’è cultura da fare emergere, come nelle aree interne o nei siti archeologici o nelle biblioteche che non hanno bibliotecari. Poi – ha spiegato il candidato presidente della Regione per il centrosinistra – avere in ogni Comune un presidio culturale, anche come contrasto alla ‘ndrangheta. Tutto questo si fa con una spesa di 100 milioni che è una spesa importante ma necessaria per cambiare passo in Calabria».  
L’impegno di Occhiuto: «La cultura non è né di destra né sinistra, è opportuno recepire anche altre sensibilità. A diversi intellettuali ho chiesto di lavorare con le università con l’obiettivo di creare una Consulta sulla cultura che dia indicazioni, una Consulta che afferisca non alla Regione ma alle università in modo da sganciarla dai governi regionali. Vorrei insomma un governo partecipato nella cultura. Ho poi – ha reso noto il candidato presidente della Regione per il centrodestra – l’idea di produrre un film su Corrado Alvaro grazie all’esperienza di Vito Teti, questo perché per tanti anni la Calabria ha finanziato film sulla ‘ndrangheta, e ritengo che ora, invece che la ‘ndrangheta, che dobbiamo ovviamente combattere, dobbiamo comunicare anche le ricchezze e le bellezze della Calabria. Questo è un approccio innovativo».

La frizione sulla Grotta del Romito

Momento di frizione tra i due quando Occhiuto cita la Grotta del Romito a Papasidero chiedendo a Tridico «sai dov’è? Non lo sai?… E’ a Papasidero… Non volevo strumentalizzare… ci sono tanti calabresi che non sanno cosa c’è in Calabria, C’è uno scheletro che viene studiato dalle università americane perché è uno dei più antichi. A Bolzano di un attrattore così hanno fatto un’occasione di grande sviluppo territoriale. Per questo ho destinato oltre 4 milioni per Papasidero perché è singolare che sia così sottoutilizzato. Quindi è chiaro che servono investimenti diretti ma ci sono altre ricchezze in cui la cultura oltre che stratificazione della storia potrebbe diventare un grande attrattore di sviluppo». La replica di Tridico: «La battuta di Occhiuto è quella classica di chi ha fatto per decenni il consigliere regionale mentre io giravo il mondo per studiare…». Controreplica di Occhiuto: «Non capisco questa spocchia…». Poi il governatore attenua: «Io e Pasquale ci conosciamo da più tempo. A me dispiace che in campagna elettorale ci siano toni più accesi». 

La sanità

Schermaglie infine tra Occhiuto e Tridico sulla sanità. Tridico va dritto al “nocciolo” del problema: «Ogni volta che incontro un calabrese trovo un disperato. Purtroppo nei comizi non posso non parlare di fatti tragici, come le morti determinate dal mancato arrivo di un’ambulanza. La chiusura degli ospedali nel 2011 è stata devastante, potrei fare una battuta facile e ricordare che c’eravate voi del centrodestra ma la verità è che paghiamo la sanità due volte, con il debito e con i viaggi della speranza. L’ospedale di Trebisacce è stato riaperto da poco, Cariati e Cetraro sono scatole vuote, l’avanzamento degli interventi finanziati dal Pnrr è bassissimo. E’ un disastro completo e consolidato, che – sostiene il candidato del centrosinistra – non è dipeso solo da Occhiuto ma negli ultimi sei anni a governare è stato Occhiuto. Bisogna fare qualcosa di più anche con il governo nazionale: considerando la consonanza politica con il governo regionale ci si sarebbe aspettati di più rispetto al nulla che invece è stato prodotto».  
La replica di Occhiuto: «Capisco che il mio avversario stia girando in campagna elettorale gli ospedali ma non condivido che lo faccia con Conte, perché la sanità che ho preso in mano me l’ha lasciata Conte che nominò Cotticelli che si era perso il piano Covid e disse di essere stato drogato in un’intervista tv, Zuccatelli che in pieno Covid disse che per contagiarsi era necessario baciarsi con la lingua, Longo che era un bravo prefetto ma non conosceva il settore. Nessuno di questi commissari ha fatto una assunzione o ha investito in euro. Io – ricorda il candidato del centrodestra – ho incrociato la gobba pensionistica, in 2500 sono andati in pensione: se non avessi assunto 5mila operatori e non avessi fatto ricorso ai medici cubani avremmo tutti gli ospedali chiusi. Noi abbiamo due camicie di forza: il commissariamento e il piano di rientro. Ora abbiamo la contabilità scritta e nei “Lea” il ministero dice che la Calabria è la regione che è cresciuta più di tutte in Italia: questi due presupposti ci mettono nelle condizioni di uscire dal commissariamento e dal piano rientro e fare una riforma della sanità calabrese. Ma intanto vorrei anche capire qual è la visione della sanità dei miei avversari, perché leggo proposte impossibili se non si esce dal commissariamento». (a. cant.)

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