Rapporti con gli alleati, “partite” romane e tempi tecnici. Sul tavolo di Occhiuto il dossier Giunta
Nella sua prima uscita pubblica dopo la rielezione il governatore ha tracciato già alcune linee. Diversi i “papabili” assessori

LAMEZIA TERME Al momento ci sono solo ragionamenti, e non potrebbe essere diversamente visto che ancora ci sono da “pesare” e considerare tantissimi elementi. Nella sua prima vera uscita pubblica dopo il trionfo delle Regionali, ieri in Cittadella, il riconfermato governatore Roberto Occhiuto ha già tracciato qualche linea per la composizione della prima Giunta del suo secondo mandato, enunciandoli chiaramente o comunque sottintendendoli: un governo politico con qualche innesto tecnico, e poi la collegialità nelle scelte, nel senso di garantire il rispetto e la dignità ai partiti alleati, fermo restando che a Forza Italia nella sua accezione ampia comprensiva di “Op” inevitabilmente – e comprensibilmente – spetterà qualcosa in più. Certo, ci saranno poi i soliti criteri da seguire, come l’equilibrio di genere e la territorialità, e anche la salvaguardia dei complessivi equilibri di partito e di schieramento: un aspetto quest’ultimo per il quale tornerà utile, anche ai fini della scelta degli assessori, la reintroduzione della figura del consigliere “supplente”. Ovviamente, conteranno, prima e soprattutto, le interlocuzioni di Occhiuto con i leader nazionali dei partiti di centrodestra, da Giorgia Meloni a Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi. L’unità della coalizione del resto è un’altra linea tracciata da Occhiuto: «Non abbiamo mai litigato e non lo faremo certo per la Giunta», ha detto ieri il governatore.
Il cronoprogramma
In ogni caso, la deadline per la definizione della Giunta – dicono fonti del centrodestra – dovrebbe essere fine ottobre-inizi novembre, sulla scorta anche del “precedente” del 2021, quando per la proclamazione di Occhiuto furono necessarie tre settimane e il varo dell’esecutivo avvenne un mese dopo il voto (mentre la seduta di insediamento del Consiglio regionale avvenne una quarantina di giorni dopo il voto). Un cronoprogramma che comunque ci sta tutto, tra tempi politici e tempi per così dire tecnici. In più ci sono alcune partite “romane” che Occhiuto intende chiudere, o quantomeno risolvere, a stretto giro di posta e che inevitabilmente si riverbereranno anche nelle scelte della squadra di governo, “partite” che sarebbero al centro della trasferta romana di queste ore del rieletto presidente: l’uscita della sanità calabrese dal commissariamento e la definizione del quadro normativo nazionale sul numero degli assessori nelle Regioni sotto i due milioni di abitanti. E’ noto che una legge approvata al Senato consente fino a 9 assessori ma a quanto risulta questa legge richiederebbe ancora qualche aggiustamento, per questo è possibile che Occhiuto inizialmente si orienti a nominare una Giunta a 7 per poi allargarla a 9, a meno che questo aggiustamento non sarà completato nei prossimi giorni. Tutti i partiti che hanno espresso una rappresentanza consiliare comunque – ha fatto capire ieri Occhiuto – avranno spazio in Giunta, fermo restando che la casella dell’esecutivo si intreccia anche con quelle per la vicepresidenza della Giunta e per la presidenza del Consiglio regionale, che peraltro dovrebbe restare in quota Lega con la riconferma di Filippo Mancuso. Ovviamente, per quanto riguarda gli assessori, è tutto molto prematuro, a parte qualche elemento che appare persino scontato come la riconferma all’Agricoltura per Gianluca Gallo, ormai simpaticamente ribattezzato negli ambienti politici calabresi come l’uomo che fa quorum da solo (e il primo dei non eletti in Forza Italia nel collegio Nord, Antonio De Caprio, già vedrebbe il “ripescaggio” in Consiglio regionale). C’è poi da tenere in debito conto anche il buon lavoro fatto da assessori uscenti come il meloniano Giovanni Calabrese, eletto tra l’altro al Consiglio regionale con un risultato ragguardevole. Giusto qualche flash tra i “papabili”: per Forza Italia oltre a Gallo Salvatore Cirillo e Pasqualina Straface, per Occhiuto Presidente Pierluigi Caputo, Rosaria Succurro ed Emanuele Ionà, per FdI – che peraltro registrerebbe un po’ di problemi interni – Antonio Montuoro, Luciana De Francesco o anche l’uscente vicepresidente Filippo Pietropaolo, per la Lega diverse le opzioni, un nome poi dovrebbe spettare a Noi Moderati. Ma ancora si tratta di ragionamenti. Quel che è certo è che sul tavolo di Occhiuto comunque il dossier Giunta è in bella vista. (a. cant.)
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato