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l’intervista

Presentato alla Festa del Cinema di Roma “Il tempo delle noci”, il docufilm su Brunori Sas

Il documentario, diretto da Giacomo Triglia, sarà disponibile prossimamente sulle reti Rai. Anche il cantautore cosentino presente all’anteprima

Pubblicato il: 19/10/2025 – 13:43
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Presentato alla Festa del Cinema di Roma “Il tempo delle noci”, il docufilm su Brunori Sas

ROMA «Purtroppo abbiamo avuto bisogno di un orrore come quello di Gaza per risvegliarci, per capire che serve una reazione vera, che non bastano più i social: bisogna tornare nelle piazze, incontrarsi, esserci con i corpi». Lo dice Dario Brunori, in arte Brunori Sas, in un’intervista all’Agi in occasione della presentazione del docufilm “Il tempo delle noci”, diretto da Giacomo Triglia (a sinistra nella foto in basso con il cantautore) e presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma. «E’ stato un segnale bellissimo – prosegue Brunori -. Vedere ragazze e ragazzi di nuovo in piazza, come non accadeva dagli anni ’90, è forse la cosa più bella che ci sia capitata. Ma va alimentata, non deve restare un fuoco momentaneo. Una coscienza smossa può tornare a vivere davvero».

Il docufilm, firmato da Triglia, racconta la genesi dell’ultimo album del cantautore, L’albero delle noci, arrivato terzo all’ultimo Festival di Sanremo. «Era necessario – spiega il regista -. E’ nata come un’esigenza comune: volevamo documentare non solo la registrazione di un disco, ma la dimensione umana e creativa di chi lo realizza. Non un semplice backstage, ma un viaggio dentro la testa e la vita di Dario». Nel film, Brunori apre al pubblico spazi intimi e quotidiani, mostrando luoghi come la sua cantina dei vini: «Faccio una battuta nel documentario, dicendo che mio padre, grande bevitore, sarebbe stato più orgoglioso di me come cantiniere che come cantautore», racconta sorridendo. «Ma mi piaceva mostrare che il processo creativo non è solo scrittura o registrazione: dentro ci sono le nostre vite, i luoghi, gli amici. Con Giacomo c’è una tale amicizia che mi permette di essere me stesso, anche quando recito. E’ una recitazione onesta, perché sono teatrale anche nella vita, non solo davanti alla telecamera». Alla domanda se questo primo album affrontato da padre sia stato differente rispetto agli altri e se la paternità abbia cambiato il suo modo di creare, Brunori riflette: «Certo, cambia tutto quando arriva una cosa così forte nella tua vita. Ti costringe a ristabilire le priorità: non hai più lo stesso tempo da dedicare solo alle canzoni, ma scopri un nuovo equilibrio tra il radicamento che ti da’ un figlio e il volo che ti dà la creatività». Nel documentario, Triglia porta anche nel dietro le quinte del Festival di Sanremo, dove Brunori ha conquistato il pubblico e il televoto con milioni di preferenze. E quando gli chiediamo se, dopo questo successo, sia arrivato il momento degli stadi, il cantautore risponde con la consueta ironia mostrando che la popolarità più mainstream non lo ha cambiato: «Certo! Io sono proprio un artista da stadio, avrei dovuto farli quindici anni fa. Ma il popolo non era pronto. Quando arriverà il momento, faremo dieci stadi… ma solo di provincia. Tutti con una mezza tribuna e la terra battuta come campo», ha concluso ridendo. 

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Il documentario

Presentato alla ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma, nella Sezione Special Screening, Brunori Sas – Il tempo delle nociil documentario diretto da Giacomo Triglia, disponibile prossimamente sulle reti Rai. Targato Rai Documentari, prodotto da Pier Giorgio Bellocchio, Manetti bros., Désirée Manetti, il film è una produzione Mompracem in collaborazione con Calabria Film Commission. Un viaggio intimo e profondo nell’universo creativo e personale di Dario Brunori, tramite lo sguardo sensibile e attento del regista, con cui il cantautore condivide un lungo percorso di collaborazione artistica. Attraverso la genesi del suo ultimo album, il documentario racconta un periodo segnato da dubbi, crisi artistiche e dal desiderio di ritrovare un senso, dentro e fuori dalla musica. Al suo fianco, il produttore artistico Riccardo Sinigallia, compagno di un cammino fatto di dialoghi, riflessioni, memorie e trasformazioni. Tra sessioni di registrazione, confronti intensi e l’arrivo sul palco di Sanremo, prende forma il ritratto autentico di un artista che, vivendo le proprie incertezze, intraprende un percorso di profonda rigenerazione.

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