Vongole veraci a caro prezzo, figuriamoci a Natale
Prezzi alle stelle, ormai costano meno le ostriche. Ecco perché

Confesso, ho uno spacciatore. Mi rifornisce ogni settimana, con costanza, da tempo. Mi fa trovare la dose già pronta, tutta sistemata nel suo sacchetto azzurro semitrasparente, il mio pusher sa come alimentare la dipendenza. Prende la dose settimanale da sotto il banco, guardandosi intorno, io gli mollo sempre gli stessi soldi, appallottolati, e scappo via. Di solito ci vediamo il venerdì, capita di incontrarci anche in altri giorni della settimana, ma il venerdì sa quello che voglio, è il giorno della mia dose settimanale di vongole veraci.
Il mio spacciatore è un pescivendolo. Un uomo di fiducia. Ho sempre pagato a forfait. Ma da un po’ di tempo, però, sulle vongole c’è qualcosa che non va: i prezzi. La mia dose, che prima stava sui cinque euro, ora ha preso il volo. Sei, sette, otto anche dodici euro per 500 grammi. E il tono del mio spacciatore è cambiato. Più serio, più affaticato. “Signò, vongole non ce ne stanno più. E costano assai”. Ha ragione. Le vongole veraci sono diventate un bene di lusso. E no, non è solo colpa dell’inflazione. Dietro c’è un disastro ambientale a rallentatore. I principali territori italiani dove si allevano vongole – come il Delta del Po, le lagune di Goro e Scardovari in Veneto ed Emilia-Romagna – stanno affrontando una tempesta perfetta: cambiamento climatico, siccità, acque meno ossigenate, e soprattutto un nemico spietato che risponde al nome di granchio blu.
Questo predatore invasivo, originario delle coste americane, non si limita a mangiarsi le vongole: distrugge i fondali, altera l’equilibrio delle lagune. Uno studio recentissimo ha parlato di raccolti quasi azzerati nel 2024. In certi periodi, i pescatori non hanno tirato su quasi nulla. Altro che spaghetti.
A tutto questo si aggiungono i costi di gestione, energia, trasporto, e la domanda che – specie sotto le feste – resta alta. Risultato? Il prezzo delle vongole veraci è aumentato del 76% rispetto allo scorso anno, secondo la Borsa Merci Telematica Italiana. E il Natale si avvicina. Se le cose non cambiano, le vongole potrebbero sparire dalle tavole del cenone: un ricordo.
Se il prezzo delle vongole sale, strano ma vero, quello delle ostriche scende. Quelle stesse ostriche che associamo a lusso, champagne e ristoranti con tovaglie di lino. Il motivo? In Italia si sono moltiplicati gli allevamenti, anche a Sud. E poi c’è l’importazione: gran parte delle ostriche consumate qui arriva da Francia e Belgio, dove la produzione è vasta e i costi relativamente bassi.
Inoltre, le ostriche – per ora – sembrano più resistenti al granchio blu. E hanno un vantaggio biologico: possono essere allevate in ambienti più controllati. Le vongole veraci, invece, hanno bisogno di fondali naturali, salinità precise, stagionalità. Basta poco – una siccità, una primavera troppo calda – e salta tutto. In Calabria le vongole veraci non sono mai state di casa come al Nord. Le nostre acque sono più profonde, meno salmastre, e le condizioni per l’allevamento di bivalvi delicati come le vongole non sono ottimali.
Qualche allevamento di qualità si trova sullo Jonio, a Corigliano-Rossano, anche se non è chiaro se siano allevate localmente o solo distribuite. Nella zona di Catanzaro, nel Golfo di Squillace, fu condotto uno studio col Cnr per valutare la presenza di molluschi pregiati, vongole comprese. I risultati dello studio hanno fornito dati preziosi per il settore ittico locale, evidenziando il potenziale redditizio di una pesca mirata e controllata in questa zona. Cosa succederà? Il governo ha stanziato fondi (10 milioni di euro) per contenere il granchio blu. Sono previsti prelievi massicci, monitoraggi, protezione degli habitat e ristori per le imprese colpite. Ma sono interventi che richiedono tempo. E ogni mese che passa, il prezzo della vongola sale. C’è chi propone di riconvertire gli impianti verso le ostriche. C’è chi chiede una riduzione dell’IVA sulle ostriche per renderle ancora più accessibili. E c’è chi, come me, ogni venerdì si chiede se può ancora permettersi la sua piccola dose settimanale.
Mentre le vongole veraci pescate veleggiano tra i 20 e i 25 euro al chilo, trasformando una semplice spaghettata in un piccolo investimento, alcune ostriche (quelle meno pretenziose, non le sorelle ricche e blasonate) si aggirano su cifre decisamente più abbordabili. E così, il panorama culinario si capovolge. Quello che un tempo era l’antipasto sofisticato per pochi, diventa il “comfort food” per chi non vuole rinunciare al sapore di mare. Non so per quanto tempo il mio spacciatore rimarrà sulla piazza. (redazione@corrierecal.it)
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