Catanzaro, muore dopo l’intervento per una perforazione (che non c’era) dell’intestino
Episodio di presunta malasanità al Pugliese. I figli sporgono querela con l’avvocato Francesco Pitaro

CATANZARO A seguito di un malore un uomo di Catanzaro è stato ricoverato all’Ospedale Pugliese di Catanzaro dove è stato sottoposto ad intervento chirurgico per la perforazione dell’intestino che, tuttavia, nel corso dell’intervento chirurgico non è stata riscontrata. L’uomo è, purtroppo, morto dopo qualche giorno, l’8 ottobre. I figli, pertanto, con l’avvocato Francesco Pitaro hanno depositato querela alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro affinché gli organi inquirenti facciano luce sull’accaduto e accertino i reati individuando i soggetti responsabili.
Nella querela si parla dell'”inutile e non necessario intervento chirurgico” e vengono sollecitate “le dovute indagini” per accertare eventuali “responsabilità dei soggetti che a causa della loro condotta illegale ed illecita e contra ius e negligente e imperita hanno determinato la morte de qua affinché tali soggetti vengano individuati e condannati alle pene di legge”.
Il ricovero
Il 22 settembre scorso l’uomo si è recato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Pugliese di Catanzaro per avere accusato un malore: collocato nel reparto di Medicina d’Urgenza dell’Ospedale Pugliese, Guglielmo – questo il suo nome – è stato sottoposto a Tac a seguito della quale è stata riscontrata la “perforazione dell’intestino” per come detto a voce ai congiunti; conseguentemente, per effetto dell’esito della TAC (che avrebbe riscontrato la perforazione dell’intestino) l’uomo è stato sottoposto in data 23/9/2025 a un urgente intervento chirurgico a seguito del quale la chirurga, uscita dalla sala operatoria, ha incontrato i sottoscritti figli del povero Guglielmo, che si trovavano insieme alla cugina, comunicando loro che nel corso dell’intervento chirurgico non ha riscontrato alcuna perforazione dell’intestino e che “l’addome è libero e asciutto” e che non vi era “versamento nell’addome”.
“In buona sostanza – queste le argomentazioni del legale e dei parenti del deceduto – il povero Guglielmo è entrato in sala operatoria a causa della perforazione dell’intestino, che sarebbe stata riscontrata a seguito di TAC, e, però, nel corso dell’intervento chirurgico, svolto in via d’urgenza e diretto a chiudere e riparare la perforazione, non è stata riscontrata alcuna perforazione”.
Il decesso
A seguito dell’intervento chirurgico “di cui non vi era alcuna necessità, non essendo stata accertata alcuna perforazione, il povero Guglielmo è stato portato su insistenza dei figli nel Reparto di Chirurgia dell’Ospedale Pugliese solo in data 26/9/2025 ore 19,30 rimanendo fino a quel momento nel Reparto di Medicina d’Emergenza Urgenza; tuttavia, le condizioni di salute di Guglielmo, a seguito dell’inutile intervento chirurgico, sono andate via via degenerando, al punto che in data 8/10/2025 il povero Guglielmo è, purtroppo, deceduto”.
I figli di Guglielmo hanno chiesto l’acquisizione della cartella clinica e l’accertamento delle “responsabilità dei soggetti coinvolti e le loro condotte antigiuridiche e illecite e imperite e negligenti” tramite “formale e sostanziale querela” con la richiesta di acquisizione della cartella clinica dell’uomo ed ogni altro documento utile. (redazione@corrierecal.it)