Occhiuto e il Sud in bilico tra ducati, feudi e autonomie
Il governatore calabrese, che nel frattempo ha conquistato tutto ciò che si può conquistare, si ritrova improvvisamente al centro di un risiko meridionale

Il Sud è un cantiere politico permanente, ma chi ne è il leader? Negli ultimi anni, nel quadrante meridionale, la sfida è stata a due: Roberto Occhiuto contro Vincenzo De Luca, il calabrese contro il campano, il sorriso parlamentare contro il sarcasmo napoletano. Ma ora che De Luca, per via del divieto di terzo mandato, sembra orientato a rientrare nel suo ducato di Salerno (ma non molla sulle regionali con le sue liste molto competitive), il Sud resta senza arbitro e con un solo vero pretendente: Occhiuto.
Il governatore calabrese, che nel frattempo ha conquistato tutto ciò che si può conquistare in politica – la Regione, il partito (è vicepresidente di Forza Italia), la scena televisiva e un notevole credito personale a Roma – si ritrova improvvisamente al centro di un risiko meridionale. È il momento che aspettava: il regno vacante di De Luca, la Puglia in bilico tra il decarismo sorridente e il Fitto-commissariato, la Sicilia evaporata nella nebbia di un presidente-fantasma che nemmeno i suoi assessori sanno dove stia. In mezzo, lui: il Governatore che dice di voler difendere il Sud persino dal suo stesso partito.
Già, perché Occhiuto è quel tipo di forzista che, sull’autonomia differenziata, ha osato dire “no grazie” ai dogmi del Nord. E questo suo anticonformismo lo ha trasformato in un leader anomalo, un “meridionale a tempo pieno”, pronto a rappresentare il Sud non come problema ma come potere.
Peccato che nel frattempo la mappa del Mezzogiorno si stia riscrivendo in fretta. In Campania corre Edmondo Cirielli, il generale dei carabinieri promosso da Giorgia Meloni a commissario del Sud di Fratelli d’Italia. E qui la partita si fa sottile: se vince Cirielli, Occhiuto avrà un contraltare naturale dentro il centrodestra. Se perde e dovesse spuntarla Roberto Fico – il grillino gentile, l’ex presidente della Camera col look da professore alternativo – Occhiuto resterebbe invece il sovrano incontrastato del Meridione politico, almeno finché dura l’idillio romano. Paradosso: il forzista che tifa per la vittoria del Cinquestelle pur di regnare da solo. Il Sud, a volte, è anche commedia. Resta da capire il risultato di Forza Italia in Campania. Martusciello continua a dire: non vogliamo vincere, vogliamo stravincere, esattamente come diceva Occhiuto in campagna elettorale e come ha ripetuto anche Cannizzaro a Reggio. Vogliono tutti stravincere i Berluscones, si marcano a vicenda, nel partito e nella coalizione.
Così in Puglia Raffaele Fitto osserva da Bruxelles le mosse di Antonio Decaro, quasi sicuro sul trono. A Est la partita sembra essere più certa della Campania. E anche qui l’effetto-domino tocca Occhiuto: perché se Fitto non riesce a portare a casa un buon risultato, la sua influenza meridionale si restringe. Occhiuto può permettersi di osservare le tempeste altrui da un palazzo finalmente solido, affari giudiziari a parte. (redazione@corrierecal.it)
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