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scambio di persona

Antonio Maiorano, vittima innocente di una faida. Confermata in appello la condanna a 30 anni per Romolo Cascardo

Riformata la pena per Alessandro Pagano e confermata l’assoluzione di Pietro Lo Faro. L’operaio idraulico forestale ucciso nel 2004 a Paola

Pubblicato il: 18/11/2025 – 17:13
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Antonio Maiorano, vittima innocente di una faida. Confermata in appello la condanna a 30 anni per Romolo Cascardo

PAOLA Antonio Maiorano, idraulico forestale, fu ucciso il 21 luglio del 2004 a Paola perché scambiato per lo ‘ndranghetista Giuliano Serpa. Questa mattina, la Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro ha confermato la condanna a 30 anni di reclusione per Romolo Cascardo, ritenuto partecipe al piano omicidiario. I giudici hanno anche disposto il pagamento delle spese processuali in favore delle parti civili, rappresentate dagli avvocati Maria Giuseppina Torchia, Pasquale Vaccaro e Marco Maiorano. Pena riformata invece per Alessandro Pagano: in primo grado era stato condannato a 30 anni, oggi la pena scende a 20 anni. riducendola da 30 a 20 anni di reclusione. Confermata, invece, l’assoluzione di Pietro Lo Faro,

La morte di Maiorano

Vittima innocente di una faida tra cosche del Tirreno cosentino: i Serpa-Bruni-Tundis-Besaldo che si contendevano il territorio con gli Scofano-Martello-Ditto-La Rosa, Maiorano viene descritto come una persona onesta, mite, un buon padre di famiglia, ben voluto da tutti e ben lontano dall’avere guai con la giustizia. Gli investigatori capiscono subito che il delitto dell’idraulico forestale nasceva da uno scambio di persona. Il vero obiettivo dei killer era Giuliano Serpa, anche lui operaio forestale ma pluripregiudicato, sorvegliato speciale e considerato il reggente dell’omonima cosca emergente a Paola.
A condannare il povero Maiorano sono due tragiche casualità: il fatto di avere caratteristiche somatiche simili a Serpa (corporatura e capelli brizzolati) e il fatto di essersi seduto a leggere un giornale nello stesso luogo (la base operativa del servizio antincendio posta vicino allo stadio di Paola) in cui poco prima era seduto Giuliano Serpa. I due si era scambiati il posto, i killer non se ne avvedono, a volto coperto si avvicinano a bordo di una moto e sparano tre colpi di arma da fuoco: questo condanna Maiorano e salva Serpa. (f.benincasa@corrierecal.it)

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