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Riorganizzazione Province, il “no” di Vibo. Romeo: «Saremmo periferia delle periferie»

Il sindaco boccia l’ipotesi di tornare con Catanzaro: «Da L’Andolina silenzio assordante»

Pubblicato il: 20/11/2025 – 13:18
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Riorganizzazione Province, il “no” di Vibo. Romeo: «Saremmo periferia delle periferie»

VIBO VALENTIA «Le recenti decisioni assunte dai sindaci delle Serre, e in particolare l’avvio dell’iter per il ritorno alla provincia di Catanzaro, rappresentano un fatto politico di rilievo e di forte impatto simbolico per l’intero Vibonese. È una scelta che interroga tutti noi amministratori sul futuro del territorio e sul valore stesso dell’autonomia conquistata con la nascita della Provincia di Vibo Valentia». Il sindaco di Vibo Valentia Enzo Romeo interviene così nel dibattito di questi giorni di una eventuale grande provincia unica dell’area centrale della Calabria.
«Proprio per questo, di fronte a un passaggio così delicato, il silenzio assordante con cui questa iniziativa è stata accolta dal presidente della Provincia, Corrado L’Andolina, è inspiegabile. L’ente che egli guida – attacca Romeo – avrebbe il dovere di parlare con chiarezza, di difendere l’unità del Vibonese e di farsi carico, in prima persona, delle ragioni profonde delle nostre comunità».
«Nel 1992 i nostri territori erano la periferia della periferia di Catanzaro, e l’istituzione della Provincia di Vibo Valentia è nata proprio per dare risposta a una storica domanda di autonomia amministrativa e di dignità del Vibonese. Si dice oggi che la tripartizione sia stato un errore, ma questo lo può affermare solo chi guarda le cose dalla prospettiva della “provincia madre”: Catanzaro non ha mai accettato davvero questa scelta, e lo dimostrano la ricomposizione del collegio elettorale unico, la scelta del troncone Serra-Soverato della Trasversale e l’unione delle Camere di commercio. È una strategia precisa, che punta a riportare il Vibonese a una marginalità che noi non possiamo più tollerare» osserva il sindaco.
E aggiunge: «Comprendo le esigenze politiche del sindaco di Serra San Bruno, ma un territorio non si governa con le promesse elettorali: chi scegliesse Catanzaro si ritroverebbe con un debito tre volte superiore a quello dell’ente vibonese, senza alcuna garanzia di maggiori servizi. I problemi che viviamo – spopolamento, viabilità, sanità, mancanza di sviluppo – non si risolvono cambiando provincia, ma rafforzando la rappresentanza politica e lavorando insieme, a tutti i livelli istituzionali, per progetti seri e condivisi».
«Quando la Provincia di Vibo Valentia è stata messa nelle condizioni di operare, invece, ha dimostrato di saperlo fare. Nei primi anni di amministrazione siamo riusciti a progettare e cantierare opere che il territorio attendeva dalla Provincia di Catanzaro da decenni: strade, infrastrutture, interventi che hanno dato il senso concreto di cosa significhi autonomia gestionale. Poi sono arrivati il dissesto finanziario, che ha prodotto inevitabili disservizi, e la legge Delrio, che ha inferto un colpo durissimo a tutte le Province, svuotandole di funzioni e risorse. Sarebbe però profondamente ingiusto confondere questi fattori generali – nazionali – con una presunta “irrilevanza” dell’ente Provincia di Vibo Valentia».
«Ai colleghi sindaci delle Serre e a tutti i sindaci del Vibonese viene chiesto un atto di coraggio e di visione: non fuggire da Vibo, ma contribuire a costruire una Provincia più forte, più autorevole, più capace di dare risposte. La Provincia di Vibo Valentia non si tocca: difenderla non significa difendere un palazzo, ma il diritto delle nostre comunità a decidere sul proprio futuro. La storia ci ha già mostrato cosa significhi essere periferia della periferia; oggi abbiamo il dovere di non tornare indietro» conclude il sindaco Romeo.

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