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Da gennaio un Pronto soccorso su 4 avrà l’organico dimezzato

Un’indagine della Società Italiana di Medicina d’Emergenza Urgenza (Simeu) evidenzia le perduranti difficoltà logistiche in Italia

Pubblicato il: 23/11/2025 – 11:09
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Da gennaio un Pronto soccorso su 4 avrà l’organico dimezzato

ROMA A partire da gennaio 2026, un Pronto soccorso su 4 (il 26%) avrà meno del 50% dell’organico previsto, il 39% avrà un numero di medici in servizio tra il 50% e il 75% del necessario mentre nel 4% delle strutture l’organico medico sarà inferiore al 25% del necessario. Solo il 31% delle strutture vedrà una copertura dell’organico superiore al 75%, mentre il 100% è raggiunto molto raramente. È il quadro che emerge da un’indagine della Società Italiana di Medicina d’Emergenza Urgenza (Simeu) in occasione dell’Accademia dei direttori Simeu 2025. L’indagine è stata condotta su un campione di strutture di Medicina d’Emergenza Urgenza del Servizio Sanitario Nazionale. Hanno risposto circa 50 Pronto Soccorso selezionati, corrispondenti per numero di strutture e quantità di accessi nel 2024 (oltre 2.300.000) al 12% del totale nazionale, raggiungendo una discreta significatività rispetto alla realtà complessiva. È stato chiesto ai direttori di struttura di dichiarare la copertura di organico medico prevista per il gennaio 2026, data che, afferma Simeu, “potrebbe rivelare nuove carenze in ragione della progressiva scadenza dei contratti con le società di servizi, nonché per la possibile scadenza di alcune tipologie di contratto risalenti alla pandemia ma tuttora in vigore”.  “Questi dati evidenziano come il 69% dei pronto xoccorso preveda per il gennaio prossimo una copertura organica inferiore al 75%, con circa il 30% inferiore addirittura al 50% – sottolinea il presidente nazionale Simeu Alessandro Riccardi -. I dati, pur in lieve miglioramento rispetto agli anni precedenti, confermano come la crisi del personale medico continui a rappresentare un elemento fortemente critico nel sistema dell’emergenza urgenza”. In mancanza della messa in campo di altre soluzioni per il prossimo futuro, avverte Riccardi, “si conferma la necessità di ricorrere a soluzioni tampone, quali prestazioni aggiuntive e reclutamento di professionisti con modalità contrattuali esterne alla dipendenza dal Ssn”. 
   

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