Contro la violenza sulle donne, a Limbadi si parla di difesa e autodifesa
Nel corso del convegno il maestro di arti marziali Domenico Restuccia ha illustrato alcune tecniche di autodifesa

Il 25 novembre la sala convegni del Comune di Limbadi si è tinta di rosso, alla presenza dei ragazzi della scuola secondaria di primo grado, dei loro docenti e dei cittadini che hanno partecipato con interesse al progetto dell’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Pantaleone Mercuri, dal titolo: “La violenza contro le donne non è un problema privato, ma sociale: agiamo insieme!”.
«Abbiamo discusso di parità di genere, di dignità, di negazione di ogni forma di sopruso e sopraffazione, sensibilizzando sull’importanza del rispetto, dell’ascolto e del coraggio di denunciare», dichiarano il vicesindaco con delega alla Cultura, avv. Alessandra Limardo, e l’assessore alle Politiche sociali, Simona Romano, promotrici dell’evento. «Un ringraziamento speciale all’avvocato Lia Staropoli, al dottor Domenico Boninsegna e al maresciallo Giorgia Curtò che, con i loro interventi, hanno fornito spunti di riflessione e strumenti per riconoscere e contrastare ogni forma di violenza. Un ringraziamento particolare al maestro di arti marziali Domenico Restuccia e ai suoi collaboratori, che ci hanno illustrato varie tecniche di autodifesa». Concludono: «Continuiamo a costruire una comunità consapevole, unita e capace di proteggere. La violenza non è mai giustificabile: la violenza si combatte insieme».

L’avvocato Rosalia Staropoli, conversando con i ragazzi e i cittadini, ha spiegato l’importanza di individuare la violenza per tempo, anche quando si è solo spettatori e ci si accorge di lividi o si assiste ad aggressioni fisiche e verbali. L’avvocato ha inoltre sottolineato l’importanza di seguire corsi di autodifesa: «Tutti noi possiamo essere un bersaglio, in qualsiasi momento, da parte di sconosciuti o anche di persone che conosciamo benissimo, nostro malgrado. Nella maggior parte dei casi, Carabinieri, avvocati e magistrati arrivano quando la violenza si è già consumata. Ci sono momenti in cui possiamo contare solo su noi stessi per sottrarci alla violenza: impariamo a difenderci».
Il dottor Domenico Boninsegna, assistente sociale del Comune di Limbadi, dopo aver fatto ascoltare ai ragazzi una favola che racconta di una bimba costretta ad assistere agli abusi subiti dalla madre, ha illustrato le varie forme di violenza e come intervenire: «È importante parlarne con i vostri familiari, i vostri amici, i vostri insegnanti, con gli assistenti sociali e con le Forze dell’Ordine: sono figure che restano al vostro fianco e intervengono per tutelarvi da ogni forma di violenza». Il maresciallo Giorgia Curtò, vicecomandante della Stazione Carabinieri di Limbadi, dialogando con gli studenti ha ricordato alcuni nomi di donne uccise da fidanzati e mariti, precisando che la violenza non ha genere e va condannata in ogni sua forma. Dopo aver mostrato alcuni gesti per chiedere aiuto in pubblico quando si è in pericolo, ha citato la telefonata al 112 fingendo di ordinare una pizza, che permise ai Carabinieri di intervenire mentre si stavano consumando gravi violenze domestiche. Ha concluso invitando i ragazzi al dialogo: «Venite in caserma; potete fermarmi anche per strada quando mi vedete passare, per parlare con me. Noi siamo sempre pronti ad ascoltarvi e ad aiutarvi per qualsiasi problema».
Il maestro Domenico Restuccia, istruttore di arti marziali e di autodifesa, si è soffermato innanzitutto sull’importanza di osservare: «Prestate sempre la massima attenzione per comprendere e prevenire una potenziale situazione di pericolo, al fine di prendere le distanze da chiunque possa rappresentare una minaccia». Il maestro Giuseppe Restuccia ha aggiunto: «Il vero equilibrio che si acquisisce imparando le arti marziali consiste soprattutto nella capacità di sottrarsi a ogni forma di conflitto, disinnescando una condotta potenzialmente aggressiva, lavorando su noi stessi e sulla nostra capacità di restare calmi, lasciando scivolare addosso insulti e provocazioni». Gli istruttori hanno infine mostrato alcune importanti tecniche di autodifesa utili a mettersi in salvo in caso di aggressione fisica.
