A Lamezia, il primo Trofeo di Marcia Calabria e una riflessione su Dieta Mediterranea e Sport
Due diversi appuntamenti, il primo caratterizzato dalla competizione agonistica, il secondo destinato invece alla riflessione

LAMEZIA TERME Due diversi appuntamenti, il primo caratterizzato dalla competizione agonistica, il secondo destinato invece alla riflessione, al confronto ed all’approfondimento della relazione tra Dieta Mediterranea e Sport. Promossi ed organizzati dall’associazione sportiva dilettantistica Libertas Atletica Lamezia, in collaborazione con la Fidal Regionale e il Centro nazionale Libertas, le due manifestazioni sono state rese possibili da uno specifico avviso pubblico del Dipartimento delle politiche giovanili e sport della Regione Calabria. Aderendo all’Avviso Pubblico l’associazione lametina, la cui storia sportiva è tra le più risalenti e titolate in Calabria, ha organizzato il primo Trofeo di Marcia Calabria, riservato alle categorie del settore giovanile, assoluto e master.


L’obiettivo è stato quello di far crescere lo sport a livello giovanile ed in particolare la specialità della marcia che tra le discipline dell’atletica è la meno frequentata, nonostante il medagliere italiano competizioni internazionali sia reso particolarmente ricco proprio dai tanti atleti. Nella competizione agonistica, tenutasi al Parco Peppino Impastato, polmone verde della città di Lamezia Terme, sono stati presenti 3 sportivi di livello italiano Lucia D’Ercole, pallavolista e anche tecnico e Team Manager della Rubierese Volley, Simone Cicco, marciatore, pluricampione italiano nella 5 Km su pista e 10 Km su strada e su pista, campione regionale e istruttore del settore giovanile Fidal Calabria ed Eduardo Alfieri, pluricampione mondiale, Europeo, italiano e regionale.


Ospiti complessivamente 14 squadre, tra queste due della Sicilia, la ASD San Pietro Clarenza, l’Atletica Siracusa e poi la ASD Track&Field MASTER GROSS di Grosseto. «Ad organizzare questo tipo di manifestazioni – spiega Gregorio Sesto, presidente della Libertas Atletica Lamezia – siamo purtroppo in pochi, dobbiamo dire che l’atletica, da tutti e giustamente definita come la regina dello sport, è una disciplina trascurata e non riceve le attenzioni che invece merita. L’associazione sportiva che presiedo esiste da circa 40 anni, sia in campo regionale che nazionale, ed è grazie a questa storia ed al sostegno della Regione che oggi siamo riusciti ad organizzare una straordinaria manifestazione di sport».
Per il presidente del sodalizio lametino «è necessario essere consapevoli degli spazi e delle possibilità che abbiamo, ci troviamo in un polmone verde, un luogo che si presta benissimo per questo tipo di competizioni, qui potremmo organizzare davvero di tutto, anche i campionati nazionali considerando la superfice disponibile e le sua innegabili e positive caratteristiche. Certo – conclude Sesto – avremmo bisogno di più sostegno, di più collaborazione da parte delle amministrazioni e degli enti locali».
La seconda delle iniziative organizzate ha riguardato invece la declinazione e l’approfondimento del rapporto tra Dieta Mediterranea e Sport, una riflessione sul valore degli alimenti del paniere agroalimentare regionale in relazione agli sportivi, differenziati per fasce d’età e livello agonistico «di fatto – sottolinea Saveria Sesto, componente dell’Asd Libertas Atletica Lamezia, – oggi non facciamo altro che confermare ciò che già sappiamo e cioè la valenza della dieta mediterranea all’interno della quale pane, olio, vino e pasta sono cibi fondamentali per la dieta dello sportivo, ma anche quelli che rappresentano la dieta made in Calabria. Quattro alimenti a cui ovviamente si aggiungono tutte le proteine vegetali e animali e quindi la nostra regione da questo punto di vista ha una grande ricchezza, pesiamo a da fagioli, lenticchie, ceci, cicerchia e quant’altro per le proteine vegetali. Nell’incontro di oggi – aggiunge Saveria Sesto – i relatori forniranno indicazioni per le famiglie, spiegheranno quale può e deve essere la dieta di uno sportivo che non può non prevedere – ad esempio – la frutta stagionale, in questo momento clementine e spremuta d’arancia in sostituzione di quelle bevande gasate che registrano un grande consumo da parte dei giovani. Ovviamente considerazioni diverse vanno riferite all’alimentazione di un atleta più evoluto e anche di un master, che hanno bisogno di un apporto energetico differenziato, basato su una buona presenza di carboidrati e proteine».
Poi la riflessione sul tema degli “integratori” «il messaggio che noi vogliamo lanciare – sottolinea Sesto – riguarda ad esempio la spremuta d’arancia o di clementine ma anche la frutta, hanno un apporto di vitamina C ma anche di tanti sali minerali. Se non si è a livello fortemente competitivo ed agonistico – che richiede dunque un’integrazione con apporti esterni – il nostro cibo ci fornisce già tutti i nutrienti che ci servono. Si tratta naturalmente di calibrarli per età, disciplina, attività sportiva, consumo energetico, consumo di calorie, ma sotto questo aspetto, ripeto, l’alimentazione mediterranea non è carente di nulla. Senza dimenticare – conclude Sesto – l’olio ed il vino, – il primo agisce nei confronti della prevenzione cardiovascolare perché è ricco di polifenoli, per definizione degli antiossidanti, e che sono dunque essenziali per uno sportivo. Il vino perché è un vaso dilatatore e dunque prezioso per chi pratica sport. Il tutto – chiosa Sesto – con la dovuta attenzione e moderazione». (Da.Mo.)
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