La Calabria non volta lo sguardo davanti al bisogno dei bambini
La piccola Noemi di San Giovanni in Fiore, affetta da una grave malattia genetica che la obbliga a curarsi nell’ospedale Bambino Gesù di Roma

SAN GIOVANNI IN FIORE La Calabria non volta lo sguardo davanti al bisogno dei bambini. Lo conferma l’attenzione attorno alla piccola Noemi di San Giovanni in Fiore, affetta da una grave malattia genetica che la costringe sulla sedia a rotelle e la obbliga a curarsi nell’ospedale Bambino Gesù di Roma. I controlli cui è spesso sottoposta sono indispensabili per mantenerla in condizioni stabili, dato l’interessamento dell’apparato neuromuscolare e i problemi respiratori che si affacciano in questi casi. La raccolta fondi per Noemi aperta sulla piattaforma GoFundMe ha raggiunto 4.749 euro, con 178 donazioni. È una bella risposta, che però non basta. Alla famiglia servono infatti circa 50mila euro per acquistare un’automobile adeguata al trasporto della bambina e della sua carrozzina da 150 chili. È una necessità, perché la minore purtoppo non deambula e va spostata di peso. Da San Giovanni in Fiore è da ultimo arrivato un segnale forte. Un gruppo di giovani ristoratori – Andrea Tiano, Leo Barberio, Andrea Oliverio, Leonardo Barberio e Francesco Crispo – ha deciso di attivarsi per alimentare la raccolta. Anche due coniugi di origini sangiovannesi, Ennio Merandi e Alba Cimino, titolari di un locale a Gebenstorf (Svizzera), si sono mossi per lo stesso scopo. Alcuni dei ristoratori organizzeranno cene solidali nei prossimi giorni, altri stanno preparando tombolate natalizie il cui ricavato sarà destinato alla famiglia di Noemi. È una scelta sentita, nata dal desiderio di sostenere una bambina che, pure nella sofferenza, affronta la vita con coraggio, con il sorriso, con impegno e risultati eccellenti nello studio. Il gesto esemplare di questi giovani sa di antica nobiltà. In tempi di individualismo e materialismo spinti, dimostra che a queste latitudini sopravvive un’umanità contagiosa. Ed è un invito implicito agli altri operatori commerciali, alle associazioni, alle parrocchie, a tutti coloro che possono dare una mano concreta. Con la propria famiglia, Noemi ha bisogno di aiuto. Anche perché il papà ha un lavoro precario e la mamma è disoccupata. Ognuno può contribuire, anche con poco. È questo il messaggio che i ristoratori sangiovannesi stanno lanciando, convinti che da tutta la regione e pure da fuori possa arrivare un contributo per raggiungere l’obiettivo. Certi che la generosità dei calabresi non fa rumore, ma è più diffusa e potente delle seduzioni criminali.
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