Comune di Catanzaro, equilibrismi politici ed emendamenti provvidenziali
In Consiglio la maggioranza di Fiorita va sotto su una pratica urbanistica ma poi la provvidenziale apertura al dialogo con il centrodestra evita il peggio

CATANZARO Potrebbe essere la prima puntata di un film che andrà avanti forse anche due anni, quella andata in scena nell’ultimo Consiglio comunale di Catanzaro. La maggioranza “posticcia” del sindaco Nicola Fiorita – “posticcia” perché numericamente è una minoranza ma è sostenuta da una consistente pattuglia di “responsabili” e/o “opportunisti” – che su un ordine del giorno va sotto e vede le streghe, e l’opposizione, di centrodestra e non solo, che le viene incontro. I soliti (per Catanzaro) equilibrismi politici… Del resto, all’ordine del giorno ci sono le pratiche “simbolo” della vita amministrativa e politica di Catanzaro, quelle di urbanistica, e – come la storia del capoluogo di regione insegna – su queste pratiche un modo per trovare una sintesi si trova sempre. E anche stavolta, evidentemente, si è trovato. Miracoli dell’urbanistica…
La seduta
Il “clou” si consuma su un’istanza relativa a un permesso di costruite, pratica che la stessa maggioranza dice di non voler più approvare alla luce di un analogo precedente del passato: l’opposizione di centrodestra non ci sta e vota a favore con il sì del gruppo misto e di un consigliere di minoranza. Dalla maggioranza parte la richiesta di una sospensione dei lavori per capire come andare avanti su altre due pratiche piuttosto “scivolose”, richiesta che si rivelerà decisiva perché il sindaco Fiorita, al quale non difetta il fiuto politico, “apre” all’opposizione e al dialogo nel supremo interesse della città. La “svolta” è racchiusa in due emendamenti messi a punto in una trattativa abbastanza serrata sui banchi consiliari e che alla mettono d’accordo tutti., salvando capra e cavoli. Dalla maggioranza esultano, esultano anche dall’opposizione («il centrodestra si è dimostrato finalmente unito», commenterà qualcuno dai banchi della minoranza con un’enfasi che però non ci sta). Ma in realtà questo approdo conferma plasticamente la realtà politica oggi esistente a Catanzaro, fatta di due debolezze: la debolezza di un centrosinistra che numericamente non tiene senza un “soccorso” esterno (una volta del “mondo di mezzo” dei “responsabili” e/o “opportunisti”, un’altra del centrodestra), ma dall’altro lato anche la debolezza di un centrodestra che comunque non ha la forza – né l’unità – per dare la “spallata” all’attuale consiliatura. Ma, probabilmente, anche al centrodestra oggi va bene così… (a. c.)
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