Dall’inchiesta “Perfido” emerge il ruolo centrale dell’associazione “Magna Grecia” che doveva servire per promuovere le tradizioni calabresi, ma veniva utilizzata come “cerniera” tra gli uomini del clan e la società civile. A una delle cene “rischiò” di partecipare anche il prefetto. Gli indagati respingono le accuse: solo grigliate e gite in montagna
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