A Catanzaro scoppia la battaglia della Tares

CATANZARO Cittadini catanzaresi pronti alla disobbedienza civile per protestare contro la Tares, la nuova imposta sui rifiuti. Alcune associazioni del capoluogo (Il Baco resistente, Il Pungolo, Alternativa Calabria, Cittadinanzattiva, Risveglio ideale, Aned, Osservatorio del decoro urbano, Meet up Catanzaro 5 stelle) hanno scritto al sindaco per chiedere «l’urgente sospensione dei termini di riscossione della prima rata. Ciò per le gravissime ricadute sociali ed economiche su cittadini e imprese causati dagli intollerabili aumenti previsti. In caso contrario, gli scriventi organizzeranno azioni di sensibilizzazione, protesta, e disobbedienza civile tra i cittadini di Catanzaro». La prima manifestazione si terrà domani in piazza Garibaldi, di fronte alla chiesa del San Giovanni. Il sindaco Sergio Abramo critica «l’istigazione alla disobbedienza civile che viene da alcune associazioni catanzaresi che, appunto, incitano i cittadini a non pagare la Tares. Lo ritengo un atteggiamento irresponsabile e ai limiti dell’illegalità». Fatta questa premessa, però, il primo cittadino condivide «il senso della protesta, lo stato di difficoltà di famiglie ed imprenditori, rispetto ad una tassa iniqua, introdotta da un governo delle larghe intese (Monti) e sostenuta da un altro governo delle larghe intese (Letta). Le scelte di questi due governi, sostenuti dai principali partiti, tra cui Pd e Pdl, stanno mettendo in ginocchio i Comuni che sono i principali e più diretti erogatori di servizi ai cittadini, diminuendo drasticamente le risorse a loro disposizione e rovesciando sulle tasche dei cittadini il peso della crisi». Abramo si dice pronto a scendere in campo al fianco delle associazioni e lancia un appello alle forze politiche invitando «i parlamentari, i consiglieri regionali e comunali di ogni colore a dimettersi dai rispettivi partiti». (0080)