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ORRORE A CASSANO | Si teme per le sorelline di Cocò

Dopo la tragica fine del piccolo Nicola Campilongo si teme anche per i suoi familiari. Le due sorelle di Cocò e i quattro cugini saranno trasferiti, su disposizione del Tribunale dei Minori di Cata…

Pubblicato il: 22/01/2014 – 16:48
ORRORE A CASSANO | Si teme per le sorelline di Cocò

Dopo la tragica fine del piccolo Nicola Campilongo si teme anche per i suoi familiari. Le due sorelle di Cocò e i quattro cugini saranno trasferiti, su disposizione del Tribunale dei Minori di Catanzaro, in una casa protetta lontano da Cassano allo Jonio. A rendere nota la decisione dell`autorità giudiziaria è il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che stamani aveva chiesto di poter incontrare nel carcere di Castrovillari la madre del bimbo ucciso, Antonia Iannicelli e il padre, Nicola Campolongo senior.
La Dda di Catanzaro, intanto, ha costituito un pool di magistrati che indagheranno sull`omicidio di Giuseppe Iannicelli, di 52 anni, della compagna marocchina Ibtissam Touss, di 27, e del nipotino dell`uomo, Nicola, di soli tre anni. Il gruppo di magistrati sarà composto dai sostituti procuratori Pier Paolo Bruni, Vincenzo Luberto e Vincenzo Quaranta, pm a Castrovillari e applicato per l`occasione. Il gruppo sarà coordinato dal procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri. Bruni è da anni impegnato nella lotta alla criminalità organizzata. Negli anni scorsi ha inferto duri colpi alle cosche della `ndrangheta del Crotonese e del Vibonese portando a termine numerose inchieste. Luberto è un esperto conoscitore della criminalità organizzata dell`area della Sibaritide. È il magistrato che ha portato a termine numerose inchieste contro la cosca degli zingari di Cassano allo Jonio e che ha indagato anche sugli affari legati allo spaccio di stupefacenti della famiglia Iannicelli. Quaranta è un profondo conoscitore del territorio dell`area della Sibaritide. Bombardieri, che si occupa della criminalità organizzata dell`area Jonica, è giunto alla Dda di Catanzaro nel 2012 dopo aver svolto numerosi incarichi di prestigio a Roma e Locri. A Voler costituire il pool di magistrati, in modo da poter da poter avere una maggiore sinergia, è stato il procuratore della Dda di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo.
Ancora pochi gli elementi concreti in mano agli inquirenti. Si attende l`esito degli accertamenti scientifici disposti sulle tracce rinvenute accanto all`auto carbonizzata, in particolare i segni lasciati da pneumatici e alcune impronte. Domani, invece, dovrebbe essere affidato l`incarico per l`effettuazione dell`autopsia. Secondo la ricostruzione effettuata dagli investigatori Iannicelli si sarebbe recato a un appuntamento con altre persone, probabilmente per discutere della gestione di affari illeciti. Nel corso dell`incontro l`uomo sarebbe stato ucciso per primo e il corpo sistemato nel cofano dell`automobile. Successivamente sarebbero stati uccisi il bambino e la compagna di Iannicelli. L`automobile, condotta da uno dei killer e con a bordo i cadaveri, è stata successivamente portata davanti al casolare, dove è stata data alle fiamme. Generalmente l`automobile di Iannicelli, una Fiat Punto, era guidata dalla compagna perché all`uomo, essendo sorvegliato speciale, era stata ritirata la patente. A questo punto gli inquirenti si stanno ponendo l`interrogativo sulla presenza del bambino a bordo dell`auto. Iannicelli lo avrebbe portato con lui casualmente oppure rappresentava per lui una garanzia per non cadere in una trappola o in un agguato? Dalle indagini assume un valore importante anche il fatto che non si trovano i cellulari di Iannicelli e della compagna. I telefoni potrebbero essere stati distrutti dalle fiamme oppure portati via dagli assassini in modo da evitare che si individuassero eventuali chiamate fatte prima del triplice delitto. Gli inquirenti, intanto, stanno già predisponendo l`analisi dei tabulati telefonici attraverso il quale saranno individuati eventuali contatti. (0080)

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